Quanti rifiuti nei nostri canali, ma chi li raccoglie?

Si moltiplica il fenomeno dell’abbandono di rifiuti nel reticolo di canali che punteggia le nostre campagne. Un malcostume che, spiegano dal Consorzio Di Bonifica Dell'Emilia Centrale, “è fortemente aumentato dopo l’introduzione della raccolta differenziata domiciliare e la contestuale rimozione dei cassonetti grigi dalle strade”.

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Si moltiplica il fenomeno dell’abbandono di rifiuti nel reticolo di canali che punteggia le nostre campagne. Un malcostume che, spiegano dal Consorzio Di Bonifica Dell’Emilia Centrale, “è fortemente aumentato dopo l’introduzione della raccolta differenziata domiciliare e la contestuale rimozione dei cassonetti grigi dalle strade”. 

Immondizia che, una volta nell’acqua, viaggia “sino agli impianti di sollevamento dove vengono bloccati da delle griglie (dette sgrigliatori) oppure si depositano in prossimità dei ponti”. A seconda di dove approdano, i rifiuti vengono recuperati in modo differente: 

“negli impianti di sollevamento – proseguono dal Consorzio di Bonifica – una volta che i rifiuti si sono depositati vengono raccolti da Aimag, pagata dal Consorzio, che li avvia allo smaltimento. Un tempo negli sgrigliatori si fermavano solo frazioni organiche, come erba e rami… ora c’è davvero di tutto, a partire dalla plastica”. Quando invece i sacchi sono vicini ai ponti è soprattutto la gente a far scattare le segnalazioni e, in questo caso, il consorzio, pur non essendo l’ente preposto alla raccolta e allo smaltimento, si mobilita per correre in aiuto di Aimag, mettendo a disposizione degli escavatori per recuperare l’immondizia, qualora il canale sia particolarmente profondo. “Cerchiamo di collaborare ma il fenomeno si sta allargando”. A finire nelle acque superficiali spesso sono anche rifiuti pericolosi come latte contenenti vernici o pneumatici i quali devono essere recuperati da ditte specializzate. “Un malcostume – concludono il Consorzio – che rivela quanto scarsa sia la nostra sensibilità ambientale”.

Jessica Bianchi