La sezione carpigiana della Lipu, in collaborazione con l’Associazione Monumenti Vivi, Ceas, PandaCarpi, Circolo Naturalistico Novese e AsOER Associazione Ornitologi Emilia Romagna presenta I rondoni del Castello dei Pio. L’appuntamento, dal sapore del tutto speciale, si terrà venerdì 7 luglio, a partire dalle 18,30 (il ritrovo è previsto davanti al Teatro Comunale).
Un’occasione preziosa per ammirare la Carpi dei rondoni. Con l’aiuto dei rondoni sfioratori i partecipanti, grazie all’aiuto degli organizzatori, potranno toccare con mano i risultati della nidificazione della specie rondone comune a Palazzo Pio dopo i lunghi lavori di restauro. “Abbiamo contribuito al progetto suggerendo buone pratiche selettive – spiegano gli organizzatori – che escludono i colombi e favoriscono solo i piccoli insettivori e così il Comune ha potuto riaprire tante buche pontaie e risistemare i coppi dei tetti per tutelare la colonia di rondoni. E’ dal 2007 che collaboriamo ai lavori di restauro dei monumenti del centro, con una linea guida per conservare i rondoni, le rondini e le taccole che fanno parte della biodiversità del centro storico di Carpi. In particolare abbiamo già aiutato i rondoni della facciata della Chiesa di Sant’Ignazio e quelli del Castello mentre sono in corso i lavori a San Nicolò. Con grande soddisfazione nella nostra città abbiamo potuto proporre e poi applicare soluzioni innovative per assicurare la nidificazione anche durante i lavori, montando sui ponteggi cassette nido provvisorie, con ottimi risultati”.
Cassette nido carpigiane che ora, su richiesta della Soprintendenza di Mantova e in collaborazione con il Gruppo Naturalistico Mantovano, sono state installate sui ponteggi della Cavallerizza del Castello di San Giorgio a Mantova.
Il rondone, con le sue lunghe ali a falce e 45 grammi di peso, arriva in città in aprile per riprodursi e fare poi ritorno nelle calde terre d’Africa intorno alla fine di giugno: da quando escono dal nido la loro vita sarà per sempre in volo. Da quando spiccano il volo, infatti, i maschi condurranno la loro intera vita volando, mentre le femmine interromperanno il loro moto perpetuo solo due settimane l’anno per la deposizione delle uova e la cova. Il becco di questi uccelli è una sorta di sacchetto pronto a incamerare il plancton aereo, ovvero tutti gli insetti volatori che trovano lungo il proprio cammino. I rondoni si lavano, si accoppiano e dormono in volo, sfruttando le correnti ascensionali. Alla sera, dopo l’ultimo pasto, si adagiano sull’aria calda, arrivando a quote altissime, fino alle prime luci del mattino quando tornano ad abbassarsi per fare colazione. Siete tutti invitati, grandi e piccini, venerdì 7 luglio per ammirare questi piccoli, protetti e graditi ospiti.
J.B.