Il Bilancio passa grazie al voto compatto del Partitone ma per le Opposizioni non merita lo Scudetto

“I nostri conti sono in ordine e questo è un bilancio sano, coi piedi per terra e dallo sguardo lungo”. Così l’assessore Mariella Lugli ha definito il Bilancio di previsione 2023 - 2025 davanti al Consiglio Comunale di giovedì 4 maggio. Una seduta fiume di oltre cinque ore durante la quale si è dibattuto di una manovra di quasi 170 milioni di euro e 99 milioni di investimenti nel 2023 “sul piatto. Una cifra da far tremare le gambe” l’ha definita l’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Malvezzi. Un bilancio che ha però provocato qualche mal di pancia soprattuto per la scelta di ritoccare le aliquote Irpef e Imu.

0
1291

“I nostri conti sono in ordine e questo è un bilancio sano, coi piedi per terra e dallo sguardo lungo”. Così l’assessore Mariella Lugli ha definito il Bilancio di previsione 2023 – 2025 davanti al Consiglio Comunale di giovedì 4 maggio. Una seduta fiume di oltre cinque ore durante la quale si è dibattuto di una manovra di quasi 170 milioni di euro e 99 milioni di investimenti nel 2023 “sul piatto. Una cifra da far tremare le gambe” l’ha definita l’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Malvezzi. Un bilancio che ha provocato qualche mal di pancia soprattuto per la scelta di ritoccare le aliquote Irpef e Imu. “Toccare la leva fiscale – prosegue Lugli – è stata una necessità che abbiamo cercato di evitare in ogni modo ma ci siamo dovuti misurare con cinque variabili indipendenti dalla nostra volontà: dai rinnovi contrattuali all’inflazione, dai rincari delle spese energetiche ai maggiori trasferimenti all’Unione, ai limitati trasferimenti statali. Per salvaguardare i servizi di welfare diffuso che abbiamo messo in piedi non potevamo muoverci altrimenti. Questa è una manovra necessaria e ineludibile che si accompagna però a un’attenta gestione delle spese correnti e a previsioni di entrate realizzabili”.

La Lugli, che per l’ennesima volta si è definita “un’instancabile operaia di prossimità”, ha ribadito come questo Bilancio voglia “consolidare la ripartenza dopo la pandemia”, accelerare sul fronte del “rilancio nonostante gli effetti della crisi”, garantire servizi e guardare a un programma di investimenti in grado di “trasformare la città usando soprattutto le risorse del PNRR”, definito il “motore della locomotiva che traina il Piano Investimenti” e i fondi europei di Atuss (Agende trasformative urbane per lo sviluppo sostenibile). 

Il sindaco Alberto Bellelli dal canto suo ha ribadito gli “impegni da assumere entro la fine del mandato amministrativo”, tenendo così fede alle “promesse fatte in campagna elettorale” nonostante gli imprevisti degli ultimi anni, dalla pandemia alla guerra, alla scarsa attenzione “del Governo agli enti locali, messi a dura prova dall’aumento dei costi”. I grandi progetti sono quelli che sentiamo ripetere da tempo: la riqualificazione del Biscione e della Corte di Fossoli, la realizzazione del Parco dell’Otreferrovia, il superamento del passaggio a livello di via Roosevelt, la metropolitana di superficie tra Carpi e Modena, il nuovo ospedale, il potenziamento del Commissariato, la Casa della Comunità, il rifacimento di Corso Roma, un piano di manutenzione e potenziamento degli impianti sportivi… 

“Senza progetti – ha chiosato il primo cittadino – non si può accedere alle risorse”. “Stiamo correndo”, sorride Malvezzi ma nel frattempo di realizzato c’è soltanto il parco della Cappuccina. A grandi passi procede invece il nuovo polo universitario ma per quello occorre ringraziare la Fondazione Cr Carpi mentre la Casa della Comunità che verrà inaugurata entro l’estate porta la firma dell’Ausl di Modena. Insomma, come ha sottolineato il consigliere Giulio Bonzanini (Lega), “si parla tanti di progetti ma nel migliore dei casi o sono in corso d’opera e spesso grazie ad altri enti o restano lettera morta. D’altronde vedendo cosa sta succedendo in corso Roma mi vien da dire meno male…”. Eros Gaddi (5 Stelle) ha poi espresso varie perplessità circa la realizzazione del nuovo ospedale: “i conti non tornano e non sono certo che riusciremo a farlo. Detto ciò prima di pensare a nuovi muri sarebbe il caso di risolvere il problema della mancanza di personale sanitario al Ramazzini”. Stoccata anche sull’Oltreferrovia, “ma di che area verde stiamo parlando? Io vedo solo cemento a futuro servizio della cittadinanza”.

Duro l’intervento di Federica Boccaletti (Fratelli d’Italia) che ha parlato di “mancanza di concretezza e lungimiranza. Quando parlate di rilancio del centro a cosa vi riferite: ai parcheggi promessi e non realizzati o all’allargamento della Ztl che rischia di metterlo in ginocchio? Siete sordi alle richieste dei cittadini e poi vi riempite la bocca di parole come partecipazione. E l’eterno cantiere di Corso Roma? Per voi sono solo proroghe ma per i commercianti, dopo la pandemia e il caro bollette, questa dilatazione dei tempi è drammatica. Quando parlate di investimenti sulla mobilità invece, intendete l’aver colorato le strade di rosso mentre il superamento del nodo Roosevelt è ancora allo studio di fattibilità e le strade sono piene di buche e smottamenti come via Remesina Esterna?”. La consigliera affonda poi su Aimag: “se davvero volete che il controllo resti in mano pubblica perchè non avete rinnovato il Patto di sindacato? Basta intenti, servono fatti”. E proprio su Aimag il sindaco non ha resistito a spendere due parole, riconducendo anche ai “minori utili” della multiutility di casa nostra, oltre all’aumento dei costi energetici non compensati da trasferimenti statali, la scelta “forzata” di aumentare la pressione fiscale. Un aumento della tassazione comunale che Annalisa Arletti (Fratelli d’Italia) definisce “inammissibile in un momento così difficile per aziende, attività e famiglie”.

Lettura condivisa anche da Monica Medici (5 stelle): “io la capisco la tentazione di aumentare le imposte a fronte degli aumenti che avete dovuto sostenere ma non dovevate cadere in questa trappola bensì tagliare il non necessario, pensando al contempo a come poter risparmiare. Altro che prossimità… questo non era l’anno giusto per fare ritocchi. Avevate un’altra piccola leva, come il servizio a domanda individuale: alcuni costano tantissimo, basti pensare al teatro. Se aveste innalzato di un poco il prezzo dei biglietti non sarebbe certo cascato il mondo”.

A levare gli scudi in difesa dell’Amministrazione ci ha provato Maurizio Maio (Pd) privo però del consueto smalto: “l’ente locale – ha detto tra eterne pause – è promotore di un cambiamento, un innestatore di dinamismo all’interno tessuto sociale. Amministra al meglio e progetta la città del futuro attraverso i numerosi interventi fatti in questi anni”. Sarà.

E mentre i tifosi del Napoli festeggiavano in Piazza Martiri, tra cori, grida e scoppio di petardi, si è passati alla votazione, ben meno festosa ma del tutto prevedibile. A votare a favore solo il gruppo Pd. Nessuna sorpresa.

Jessica Bianchi