La guerra dei Balcani raccontata dalla scrittrice Elvira Mujčić


Sabato 3 dicembre, alle 18.45, presso la Libreria La Fenice di Carpi con ingresso libero, spazio all’ultimo evento della rassegna Memoria Breve, curata dall’associazione culturale AppenAppena: conversazione con la scrittrice Elvira Mujčić che presenterà il libro Dieci prugne ai fascisti (Elliot edizioni).

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Sabato 3 dicembre, alle 18.45, presso la Libreria La Fenice di Carpi con ingresso libero, spazio all’ultimo evento della rassegna Memoria Breve, curata dall’associazione culturale AppenAppena: conversazione con la scrittrice Elvira Mujčić che presenterà il libro Dieci prugne ai fascisti (Elliot edizioni). Modera l’incontro Silvia Mantovani.  L’incontro con la scrittrice e traduttrice, arrivata in Italia come rifugiata da Srebrenica durante il conflitto dei Balcani, chiude la rassegna Memoria Breve e si articola in due momenti distinti con la presentazione di due libri. 

Elvira Mujčić

Elvira Mujčić incontrerà le classi quarte e quinte degli istituti superiori di Carpi durante la mattinata di sabato 3 dicembre presso l’Auditorium San Rocco, per la presentazione del libro Consigli per essere un bravo immigrato (Elliot Edizioni, 2019), risponderà alle domande preparate dagli studenti e dalle studentesse che hanno già letto il libro e racconterà la propria esperienza personale da cui ha tratto ispirazione. 

Quello del pomeriggio, presso La Fenice, sarà un momento per approfondire il vissuto della scrittrice e attraverso questo la delicata questione della guerra dei Balcani.
Il libro narra la storia della famiglia di Lania dove la nonna rappresenta il fulcro intorno al quale ruota l’asse familiare. Un giorno la nonna esprime il desiderio di essere sepolta nella propria terra alla sua morte e questa richiesta dà il via a una serie di eventi che terranno occupati tutti per mesi perchè non si tratta di una famiglia qualsiasi ma di esuli fuggiti dalla Bosnia in guerra ed emigrati in Italia negli Anni Novanta, portando con sé un’eredità ricca di memorie e resistenza ma anche il peso di una tragedia taciuta e mai superata. 

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