Case famiglia private per anziani e disabili: più controlli per garantire un servizio di qualità

Con questo regolamento si è voluto sottolineare la volontà di presidiare e garantire un servizio di qualità per tutti gli ospiti delle 13 strutture ad oggi presenti sul territorio dell’Unione delle terre d’Argine: “E’ un passaggio importante – commenta l’assessore Tamara Calzolari – pensato e condiviso di concerto con tutti i soggetti del settore, un manifesto di trasparenza che favorisce l’interazione fra pubblico e privato. In particolare, in questo caso, con i nuovi requisiti si è voluto assicurare un controllo democratico a tutela degli interessati, oltre che l’efficienza dell’azione amministrativa”.

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Uno strumento che garantisca la massima trasparenza e che disciplini con chiarezza le Case Famiglia destinate ad anziani e disabili adulti. E’ con questo obiettivo che il Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine ha deliberato un testo che nasce da un lavoro di condivisione con le associazioni delle famiglie disabili e con i gestori delle Case Famiglia. Si tratta di un percorso che ha coinvolto anche le sigle sindacali dei pensionati dando vita a un regolamento che accoglie esplicitamente i principi del protocollo: sviluppo sostenibile, lavoro e clima.  

Con questo regolamento si è voluto sottolineare, una volta di più, la volontà di presidiare e garantire un servizio di qualità per tutti gli ospiti delle 13 strutture ad oggi presenti sul territorio dell’Unione: “E’ un passaggio importante – commenta Tamara Calzolari, assessore alle Politiche Sociali dell’Unione –,  pensato e condiviso di concerto con tutti i soggetti del settore, un manifesto di trasparenza che favorisce l’interazione fra pubblico e privato. In particolare, in questo caso, con i nuovi requisiti si è voluto assicurare un controllo democratico a tutela degli interessati, oltre che l’efficienza dell’azione amministrativa”.

Nel testo si esplicita inoltre la periodicità dell’attività di vigilanza, con interventi del nucleo ispettivo locale e dell’Unità valutativa multidimensionale di Ausl e servizi sociali dell’Unione: “va ricordato – conclude l’assessore Calzolari – che le Case Famiglia nascono su iniziativa privata e si caratterizzano come comunità di tipo familiare, con funzioni di accoglienza e assistenza. Si tratta di strutture che ospitano fino a un massimo di 6 persone fra anziani autosufficienti o disabili, e che oltre a  mantenere criteri selettivi,  garantiscono la centralità della persona e dei suoi bisogni, Ma non è tutto. Il regolamento prevede anche un percorso riservato a persone che nel tempo non sono più autosufficienti e fornisce loro un supporto ulteriore di tipo sanitario, in attesa di passaggio a nuova struttura”. 

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