Tutto ebbe inizio nel 1977, al Salone internazionale dell’Umorismo di Bordighera. Fu lì che la collezione da record del carpigiano Oscar Sacchi cominciò a prendere forma. “Erano da poco usciti gli assegnini e ne usai alcuni, non avendo un block notes con me, per chiedere agli umoristi, seduti ai tavolini del bar, un disegno o un autografo…”, spiega Sacchi che iniziò così a utilizzare le mille lire come carta da disegno ogni volta che partecipava a rassegne umoristiche. Da lì, la collezione si è andata via via ingrandendo fino a quando, nel 1922, il nostro celebre concittadino partecipò in Teatro comunale a Carpi a Piacere Rai Uno, in veste di vernacoliere, e Gigi Sabani si interessò talmente tanto all’insolita raccolta, che la presentò in televisione. Fu un vero successone! Tanto che Oscar Sacchi si vide arrivare banconote disegnate da ogni parte d’Italia. Ne raccolse così tante che nel 1993 entro nel Guinness dei primati, “restando imbattuto fino all’entrata in vigore dell’euro”, sorride Sacchi. Ora parte di quella straordinaria collezione è diventata un libro: Vent’anni senza Lira (e pochi Euro), a cura dei vignettisti Dino Aloi e lo stesso Oscar Sacchi, ed edito da Il Pennino.
Il volume è diviso in due parti: nella prima sono riprodotte alcune banconote scarabocchiate da alcuni dei nomi più famosi dell’umorismo italiano mentre nella seconda quelle dedicate a Sacchi dopo le sue numerose apparizioni televisive. Moltissime le firme celebri presenti nel testo: da Silver a Leo Ortolani, da Peynet a Cavallo, da Franco Bruna a Vincino per oltre 120 artisti, con la sorpresa delle banconote griffate anche dallo scrittore Luciano De Crescenzo e dal cantante Freak Antoni, leader degli Skiantos. Vere chicche in sequenza.“L’idea è bellissima e unica – scrive Aloi nell’introduzione – oltretutto irripetibile in quanto le banconote non sono più in circolazione… Immagino ragazzi, oggi ventenni, che non sanno cosa sia stata la lira e come per loro questa sarà l’occasione per imparare qualcosa del passato non troppo lontano ma che non li ha visti protagonisti. Anche in virtù di questo abbiamo segnato il nome del personaggio ritratto sotto alcune caricature”.
Nessuna scritta è invece ancora apparsa sugli euro: valgono forse troppo per essere pasticciati? Staremo a vedere.
J.B.