Sgomberiamo subito il campo da ogni dubbio, il servizio di automedica per il turno diurno (8-20) a Mirandola non rappresenta una novità, bensì un ritorno. Carpi, invece, nonostante i suoi 72mila abitanti, resta a bocca asciutta. Ancora una volta.
Nella nostra città, infatti, sui mezzi di soccorso non ci sono medici. Nel gennaio 2020 era giunta la tanto attesa apertura da parte dell’Ausl di Modena circa la possibilità di introdurre a Carpi un’automedica poi è arrivato il Covid e tanti saluti. Stefano Toscani, ormai ex direttore del Dipartimento Interaziendale di Emergenza Urgenza dell’Usl e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena era stato chiaro: “il progetto non è tramontato ma sospeso. Se ne riparlerà tra tre anni (ndr – il 2023 si avvicina ma al momento non si muove foglia)”. Un’assenza pesantissima che deve fare i conti con la difficoltà – comune a tutto il Paese – di reperire personale specializzato nell’Emergenza – Urgenza. Una carenza che non deve però diventare un alibi. Gli esponenti politici della Bassa difendono il “loro” ospedale superstite, il Santa Maria Bianca, con le unghie e con i denti, in barba persino agli equilibri interni del Partitone. A Mirandola, malgrado la difficoltà nel reclutare personale da adibire a Ps e 118, l’automedica sono riusciti a riprendersela. E a Carpi la politica cosa fa? Dove sono i nostri amministratori? Che ruolo ha Carpi nella CTSS – Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria? L’azienda sanitaria è una sola ma sulla nostra città continua a volare un elisoccorso per sopperire a un vuoto: la mancanza di medici sui mezzi di soccorso. Questa sì che è una lacuna inaccettabile che dovrebbe accedere la discussione tra i banchi del Consiglio Comunale…
Jessica Bianchi