Via Roosevelt, il canale scorre sotto al passaggio a livello: un sottopasso è fattibile?

Il grosso canale passa proprio di fianco al passaggio a livello di via Roosevelt rendendo quindi la realizzazione di un sottopasso quanto mai complessa per non dire impossibile. L’ostacolo difficilmente aggirabile non è rappresentato soltanto dall’ingombro del canale bensì dal costo che l’Amministrazione dovrebbe sborsare per deviarlo e rifarlo. Un’opera civile poderosa e certamente fattibile ma dai costi a dir poco stellari. Il sottopassaggio presenterebbe poi un altro non trascurabile difetto: sbucando su via Tre Ponti dovrebbe fare i conti con una stradina di piccole dimensioni, stretta tra alcune case da un lato e dallo stabilimento chimico Colli dall’altro. La nuova infrastruttura dovrebbe quindi, verosimilmente, riemergere numerosi metri più in là facendo ulteriormente lievitare i costi. E dove li trova il Comune tutti questi fondi?

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Il passaggio a livello di via Roosevelt è senza dubbio uno dei maggiori nodi irrisolti della viabilità carpigiana. Quando le sbarre si abbassano, puntualmente si creano lunghe file di auto i cui motori, perlopiù accesi nell’attesa di transitare, rendono l’aria irrespirabile e i tempi di percorrenza pressoché eterni. Tra gli assi viari più critici della città, via Roosevelt è al centro del dibattito cittadino da anni. Nel corso del tempo sono state avanzate varie ipotesi per superare il passaggio a livello che vi insiste, ma nessuna è mai stata considerata praticabile ed è finita nel dimenticatoio. Qualcosa però si sta muovendo: Comune e RfiRete Ferroviaria Italiana hanno compiuto numerosi sopralluoghi per comprendere quale soluzione adottare e al momento l’opzione più accreditata pare essere la realizzazione di un sottopassaggio sull’asse Manzoni – Tre Ponti. Ma è davvero un’opzione praticabile? La storia cittadina corre in nostro aiuto.

Vignetta umoristica di Oscar Sacchi

L’ingegner Pecchi, prezioso punto di riferimento per il nostro territorio tra gli Anni ’60 e ’80, fece costruire una grossa fognatura che da via Muratori giungeva in via Alghisi e poi in via Ariosto, costeggiando la ferrovia sino a via Girolamo da Carpi, per salvare la zona sud-ovest della città (via Lama per intenderci) dagli allagamenti he si verificavano ogniqualvolta Carpi veniva investita da un acquazzone. 

In via Girolamo da Carpi il nuovo canale, di grossa portata, si unisce al Gabelo per poi transitare sotto la ferrovia, e da Cibeno raggiungere il depuratore. Il mega fognone passa proprio di fianco al passaggio a livello di via Roosevelt rendendo quindi la realizzazione di un sottopasso quanto mai complessa per non dire impossibile. L’ostacolo difficilmente aggirabile non è rappresentato soltanto dall’ingombro del canale bensì dal costo che l’Amministrazione dovrebbe sborsare per deviarlo e rifarlo. Un’opera civile poderosa e certamente fattibile ma dai costi a dir poco stellari. 

Vignetta umoristica di Oscar Sacchi

Il sottopassaggio presenterebbe poi un altro non trascurabile difetto: sbucando su via Tre Ponti dovrebbe fare i conti con una stradina di piccole dimensioni, stretta tra alcune case da un lato e dallo stabilimento chimico Colli dall’altro. La nuova infrastruttura dovrebbe quindi, verosimilmente, riemergere numerosi metri più in là facendo ulteriormente lievitare i costi. E dove li trova il Comune tutti questi fondi?

Il sottopassaggio è sarebbe fondamentale anche in funzione della prevista espansione a est di Carpi, nella cosiddetta area dell’Oltreferrovia dove, lo ricordiamo, la società di capitali Controcampo srl, nata a Parma ma con chiare radici carpigiane, dovrebbe edificare 138 unità abitative, tra condomini fino a cinque piani e ville mono e bi-familiari lungo via Tre Ponti. Ma senza un collegamento snello e veloce tra viale Manzoni e via Tre Ponti, il comparto potrà davvero decollare dal punto di vista immobiliare? I carpigiani troveranno davvero appetibili case di fascia alta, il cui valore schizzerà alle stelle grazie alla presenza di un parco che fungerà da giardino personale, ma difficilmente raggiungibili? La Controcampo è disposta a correre il rischio? 

Il sottopasso ferroviario che verrà prolungato

Intanto la Giunta ha approvato la convenzione con RFI – Rete Ferroviaria Italiana per prolungare il sottopasso della stazione: l’accordo, ventennale e rinnovabile, prevede che RFI si occupi di progettazione, esecuzione e manutenzione dell’opera, mentre i costi saranno interamente a carico del Comune (fino a un importo massimo di 1.650.000 euro). Il prolungamento – che dovrebbe concludersi entro il settembre 2022 ovvero in concomitanza con l’apertura del nuovo polo universitario che sorgerà nell’Oltreferrovia – comporterà la creazione di un’uscita anche sul lato opposto alla stazione, permettendo dunque l’accesso ai binari da entrambi i lati, ovest ed est, e l’attraversamento sotterraneo della linea ferroviaria per tutti, non solo i passeggeri dei treni: un sottopasso che diventerà ciclo-pedonale, con rampe e pendenze adeguate al transito anche di persone non autosufficienti. Un’occasione per i carpigiani di scoprire – e godere – a piedi e in bicicletta della bellezza dell’Oltreferrovia, un angolo di natura a due passi dal centro storico. Quanto sarebbe bello se l’Amministrazione acquisisse l’area e creasse un grande parco urbano dall’affaccio a est della stazione dei treni fino a via Cavata. Questa sì che sarebbe un’operazione in controtendenza. 

Jessica Bianchi 

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