Il nuovo canale nella zona di via Cuneo impensierisce i residenti

I residenti preoccupati per il rischio di puzze e di un’invasione di zanzare si sono rivolti al Comune di Carpi anche per segnalare la pericolosità del canale di dimensioni considerevoli realizzato a pochi metri dall’area verde del circolo Gorizia dove giocano i bambini ma per il Comune “il canale in oggetto era già esistente”.

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Dalla finestra di casa hanno notato gli operai e le ruspe al lavoro per realizzare un canale di scolo proprio a ridosso della recinzione dei loro giardini. La zona è quella di via Cuneo, sul lato di via Frignano e via Garfagnana dove corre il lungo tratto a cielo aperto dopo che nella zona di via Morbidina e via Bollitora Interna si sono conclusi i lavori per tombare i fossi, interrando interi tratti di canali di scolo. I residenti preoccupati per il rischio di puzze e di un’invasione di zanzare si sono rivolti al Comune di Carpi anche per segnalare la pericolosità del canale di dimensioni considerevoli realizzato a pochi metri dall’area verde del circolo Gorizia dove giocano i bambini ma per il Comune “il canale in oggetto era già esistente”. “Abitiamo qui da vent’anni e non ce ne siamo mai accorti?” replica un residente della zona. Il Comune di Carpi che ha disposto l’intervento ha preferito non risponderne. A rendersi disponibile rispondendo ad alcune domande è stato il Direttore Generale della Bonifica Emilia Centrale Domenico Turazza.

“Il collettore scolo Burra Levata è stato tombato per un terzo del suo percorso ma scorre per la maggior parte a cielo aperto. I lavori, eseguiti per conto del Comune di Carpi e di Aimag, si sono resi necessari dopo la costruzione del comparto di nuova realizzazione in quella zona, tra via Cuneo e Bollitora Interna: nel momento in cui, infatti, si urbanizza un territorio, i coefficienti scolanti cambiano parecchio.

La rete di canali che convoglia l’acqua piovana deve essere rafforzata quando il terreno viene urbanizzato e quindi impermeabilizzato: l’acqua infatti non penetra più nel terreno e resta in superficie. Cambiando i coefficienti idrometrici, Aimag, che gestisce il sistema fognario che affluisce alla nostra rete, ha evidenziato la necessità di realizzare questo nuovo scolo. Per la maggior parte in Regione gli scoli sono realizzati a cielo aperto per evitare che, in tubazione, il canale possa andare in pressione col rischio di scoppiare.

Quindi – conclude l’avv. Turazza – si tratta di una infrastruttura necessaria inserita nella pianificazione comunale nel momento in cui viene approvata la realizzazione di un comparto di quelle dimensioni”.

C’è il rischio che il canale di scolo, realizzato a un metro dalla recinzione dei giardini, porti odori e un aumento delle zanzare. Che cosa può dire ai  residenti?

Ovviamente sono state divise le acque nere dalle acque bianche e vi affluiscono solo acque piovane non i reflui depurati per cui io tenderei ad escludere che questo collettore possa trasmettere cattivi odori. Siamo in una zona al confine con l’aperta campagna e le zanzare non mancano ma nel periodo estivo quando le precipitazioni saranno scarse il canale sarà vuoto perché non è un fosso irriguo. Capisco le preoccupazioni dei residenti ma è una infrastruttura che ha la sua necessità come una strada che porta inquinamento ma ci vuole per arrivare a casa”.

A pochi metri c’è l’area giochi dei bambini e il canale può rappresentare un pericolo perché facilmente accessibile. Sarà messo in sicurezza?

“Noi, come Bonifica Emilia Centrale, ci occupiamo dei canali e degli aspetti idraulici. E’ il Comune di Carpi, che ha disposto questo intervento, a doversi fare carico della sicurezza che non è una nostra competenza”.

Sara Gelli

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