Caos monopattini: la mobilitazione dei Sindaci per garantire la sicurezza

Un altro giovane è morto a bordo di un monopattino. E’ successo a Firenze ed è il quarto decesso dall’inizio dell’anno in Italia. A chiamare a raccolta tutti i sindaci è Vincenzo Donvito, presidente di Aduc, associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori.

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Un altro giovane è morto a bordo di un monopattino. E’ successo a Firenze ed è il quarto decesso dall’inizio dell’anno in Italia. Il Comune di Firenze aveva già cercato di imporre l’uso obbligatorio del casco con un’ordinanza che era stata però cancellata dal Tar. Serve una legge e si sta lavorando a una proposta che dovrebbe essere pronta nel 2022. A chiamare a raccolta tutti i sindaci è Vincenzo Donvito, presidente di Aduc, associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori.

“Questa è la novità importante perché significa che i sindaci insegnano la legalità ai loro cittadini e quando una legge non è adeguata devono farsi promotori in prima linea di modifiche legislative che poi vadano bene per tutto il territorio nazionale”.

Se tutti i sindaci si muovessero in tal senso l’urgenza della legge verrebbe meglio compresa?

“Certo, tutti i sindaci dovrebbero farlo. Il problema dei monopattini sta cominciando a diventare pesante e ce li ritroviamo dappertutto: sui marciapiedi, nelle zone a traffico limitato, nelle piste ciclabili, sulle strade, quindi è bene che ci sia l’utilizzo di normative che garantiscano la sicurezza di chi li conduce e, nello stesso tempo, di chi li incrocia”.

Tra i punti cardine della legge, la cui approvazione è prevista nel 2022, c’è l’obbligo del casco per tutti. Che ne pensa?

“Stiamo parlando di un mezzo che aiuta moltissimo la mobilità urbana ma bisogna che le norme vengano rispettate in maniera rigida: esistono limiti di velocità già oggi (6 km/h in zona a traffico limitato; 20 km/h sulle piste ciclabili; 30 km/h sulle strade normali) ma non vengono presi in considerazione”.

Sul tema dei controlli Aduc è intervenuta?

“Comprendiamo che è molto difficile individuare i trasgressori perché i monopattini sono mezzi senza targa e se la persona che viola il codice della strada fugge è difficile corrergli dietro. Potrebbe essere presa in considerazione l’idea di una targa non solo per i monopattini ma anche per le biciclette elettriche, che talvolta assomigliano a veri e propri motorini”.

E dell’ipotesi del patentino che ne pensa?

“Sono più scettico. La valutazione è difficile e parte dalla considerazione dell’età del pubblico che utilizza questi mezzi: i proprietari appartengono tutti a una fascia d’età da patentino?”.

 

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