DUNA-Corradini: ultimo miglio verso il traguardo sfrido zero

Ai blocchi di partenza il nuovo impianto del quartier generale DUNA che permetterà una completa economia circolare, votata alla valorizzazione delle materie prime secondarie, i cosiddetti sfridi.

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Marta Brozzi, Presidente e AD

Semaforo verde per l’installazione del nuovo impianto di up-cycling fortemente voluto dalla direzione e dal management di DUNA-Corradini, che sarà in grado di valorizzare i residui di produzione per trasformarli in prodotti ad alte prestazioni completamente nuovi. Un investimento plurimilionario iniziato qualche anno fa, frutto di un’idea assolutamente innovativa, sintesi perfetta del piano strategico Sfrido Zero varato nel 2015 e orientato al raggiungimento di una reale economia circolare entro il 2025, declinata nella sua accezione più nobile: l’up-cycling.

“In un mondo in cui generiamo sempre più rifiuti a fronte di risorse sempre più scarse, la nostra risposta nasce da una nuova visione che percepisce lo scarto come risorsa di valore, dando vita a prodotti innovativi, tecnologicamente avanzati e rispondenti alle crescenti esigenze di miglioramento della qualità della vita”, commenta Massimiliano Motta, R&D Manager.

“A differenza del re-cycling, in cui si riporta un materiale alle proprietà originarie, l’up-cycling lo valorizza grazie a una progettazione intelligente che lo rende più interessante a livello economico, tecnico-applicativo ed estetico”, aggiunge Alberto Brozzi, Sales Area Manager.

L’impianto sarà dunque in grado di riconvertire i residui di produzione, trasformandoli in prodotti in grado di rispondere alle esigenze di diversi mercati ed applicazioni. Una perfetta declinazione di economia circolare per ideazione, innovazione e tempi di realizzazione: due anni in cui decenni di know-how ed esperienza di ogni area aziendale DUNA sono state impiegate per il raggiungimento di un obiettivo comune di grande rilevanza etica e strategica.

“Una delle nostre sfide più grandi è sempre stata quella eliminare lo spreco in ogni sua forma e a tutti i livelli dell’organizzazione, diminuendo scarti, non conformità, fermi e, più in generale, efficientando i cicli produttivi e innalzando il livello culturale di tutti gli operatori aziendali rispetto a questi temi al fine di attaccare lo sfrido nella sua fase di generazione lungo il processo produttivo. Ma siamo andati ben oltre e, parallelamente ai programmi di riduzione dello scarto, abbiamo allocato considerevoli risorse e la vasta competenza tecnologica che ci contraddistingue al servizio dell’eco-progettazione che intercetta e valorizza lo scarto residuo non eliminabile” commenta Marta Brozzi, Presidente e AD. 

“Poter essere protagonisti nel creare una economia realmente sostenibile ha stimolato la nostra capacità tecnica e ricerca scientifica nel realizzare una soluzione tecnologica ecosostenibile perfettamente in linea con l’Agenda 2030 e ha reso orgoglioso tutto il Team DUNA”, spiega Guido Campolongo, Global Engineering & Industrialization Manager. “Un altro importante tassello a completamento del progetto Sfrido Zero”.

“Questo traguardo rappresenta la risposta concreta di DUNA alla grande sfida che stiamo vivendo come imprenditori, come genitori e come abitanti di questo pianeta e lo fa a 360° poiché la sostenibilità per noi deve essere anche economica e prestazionale nel rispetto degli alti standard che il mondo moderno richiede. Il recupero dei prodotti secondari di produzione in chiave up-cycling permette infatti di valorizzarli re-ingegnerizzando per loro una nuova vita che si contraddistingue per le alte prestazioni tecniche senza alcun compromesso rispetto agli standard qualitativi e, perché no, alla gradevolezza estetica alla quale non intendiamo rinunciare” conclude Marta Brozzi.

Manca poco all’avvio del nuovo impianto. Stay tuned!

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