Recensione di Giorgio Gaber di L. Cuna e E. Felice, illustrazioni di E. Anderle (ediz. Curci)

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E pensare che basterebbe pochissimo.

Guardare le cose come la prima volta.

Lasciare fuori campo tutto il conformismo di cui è permeata la nostra esistenza. Dubitare delle risposte già pronte. Dubitare dei nostri pensieri fermi sicuri, inamovibili. Dubitare delle nostre convinzioni, presuntuose e saccenti”.

(Dal testo della canzone/prosa Una nuova coscienza)

A ventidue anni della sua scomparsa, Giorgio Gaber continua a suscitare riflessioni e ad accendere gli animi. A ricordarlo oggi è un’opera elegante e appassionata che unisce lo stile biografico a quello saggistico, miscelati con il fascino della graphic novel, intitolata semplicemente “Giorgio Gaber” scritta da Emanuele Felice e Luigi Cuna, con le illustrazioni di Ernesto Anderle, (Edizioni Curci in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber).

Un libro pensato per chi ha amato il Signor G ma anche per i giovani che lo scoprono oggi. Un lavoro che restituisce l’attualità di un artista “intellettuale e popolare” capace come pochi di leggere l’anima civile del Paese.
Nel volume, i testi di Felice e Cuna si fondono con le tavole di Anderle in un dialogo continuo tra parola e segno.
Le illustrazioni dai colori vivaci e talvolta sfumati danno forma alle canzoni più celebri di Gaber come
La libertà, Un’idea, Torpedo blu con uno stile poetico e al tempo stesso ironico, proprio secondo la cifra di Gaber.
Il risultato è un testo poliedrico capace di fondere memoria e attualità, emozione e pensiero critico. «Svelare la banalità, sollevare il dubbio, invitare ciascuno di noi a una lettura coraggiosa della realtà», si legge nell’introduzione: un manifesto che sembra scritto dallo stesso Gaber.
Giorgio Gaber, pseudonimo di Giorgio Gaberscik, nato a Milano nel 1939 e scomparso a Camaiore nel 2003 inventò un genere, il teatro-canzone, che univa recitazione, musica e riflessione civile.
Con brani come
Il conformista o La libertà seppe raccontare l’Italia del boom economico e del disincanto, le sue contraddizioni e i suoi sogni, parlando direttamente al pubblico.
Oggi, in un contesto in cui la canzone d’autore sembra aver smarrito la sua funzione critica, Gaber torna come una bussola: una voce libera che continua a chiedere al Paese di guardarsi dentro.
Il libro è arricchito da schede sulla discografia e da una playlist su Spotify accessibile tramite QR code.
Nel 2025 la voce di Gaber è ancora attuale e rilevante e, anzi, forse è ancora più importante ascoltarla.

Chiara Sorrentino

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