Addio alla storica Pasticceria San Francesco

Il 28 dicembre un’altra storica insegna del cuore della nostra città abbasserà la serranda. Si tratta della Pasticceria San Francesco in via San Francesco n°37. Fondata nel 1958 da Bruno Piccagliani e poi rilevata nel 1978 dal figlio Gian Pietro e da sua moglie Paola Masini, ha deliziato i carpigiani con prodotti di pasticceria e cioccolateria per quasi 70 anni. “Da tre anni sono rimasta sola a gestire l'attività e nonostante ami tantissimo questo lavoro fisicamente non riesco più a portarla avanti. Per adesso nessun erede, ma se si facesse avanti gli cederei volentieri tutte le ricette”.

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Un altro pezzo di Carpi che se ne va, una pagina di storia che ha saputo attraversare il tempo rinnovandosi pur restando sempre fedele a se stessa. Domenica 28 dicembre calerà il sipario su uno dei nomi più amati della pasticceria di Carpi: chiude infatti definitivamente la storica Pasticceria San Francesco di via San Francesco, 37. Un’attività che affonda le sue radici nella metà del secolo scorso. Era infatti il 1958 quando il pasticciere Bruno Piccagliani l’aprì diventando ben presto un punto di riferimento in città. Poi, nel 1978 rilevarono l’attività il figlio Gian Pietro Piccagliani (che già vi lavorava dentro) e che ha contribuito a rendere ancora più prestigiosa la pasticceria grazie alla sua arte cioccolatiera per cui fu insignito anche di diversi riconoscimenti, e la moglie Paola Masini, finché, tre anni fa, dopo la morte improvvisa del marito, Paola è rimasta da solo a gestirlo. “Purtroppo a 67 anni non riesco più a gestire la pasticceria da sola. È infatti un lavoro molto impegnativo che mi tiene impegnata tutto il giorno. Ho i miei dipendenti che mi aiutano ma solo mezza giornata. Pertanto, ho dovuto prendere questa sofferta decisione”.

C’è qualche erede all’orizzonte che potrebbe riaprire la storica Pasticceria San Francesco?

“Per adesso ci sono diversi interessati ma niente di certo. Se qualcuno si farà avanti sono pronta a cedergli tutte le mie ricette”.

Hai già pensato a cosa farai dopo?

“Non sono abituata a stare tutto il giorno in casa, per cui ho già deciso che mi dedicherò a un po’ di volontariato. Ci tengo a ringraziare tutti i clienti che ci hanno apprezzato e sostenuto in tutti questi anni”.

Una serranda abbassata, un altro vuoto difficile da colmare, ma che certamente rimarrà impressa nei ricordi di tanti, assieme a quel profumo di dolce e quell’accoglienza che resteranno per sempre.

Chiara Sorrentino

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