Catellani, ‘servono 300mila euro per riaprire la struttura di Borgo Valsugana’

Sono già più di 1.100 le firme raccolte finora sul sito change.org "Salviamo l’hotel Val Paradiso" in calce alla petizione promossa da Saverio Catellani.

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Servirebbero 300mila euro circa per riaprire la casa-vacanze di Sella di Borgo Valsugana di proprietà del Comune di Carpi che l’ha chiusa nel 2020 e sono già più di 1.100 le firme raccolte finora sul sito change.org “Salviamo l’hotel Val Paradiso” in calce alla petizione promossa da Saverio Catellani.

“Un risultato straordinario e inimmaginabile – commenta Catellani – quando siamo partiti tre settimane fa, ma che dimostra quanto la casa-vacanza di Sella di Borgo Valsugana sia sentita da tanti carpigiani come un bene comune, senza distinzione di età, censo o simpatie politiche. Il Sindaco non si è ancora pronunciato sul suo futuro, ma dalle parti del Comune trapela che sarebbero necessari circa 300.000 euro per rimetterla in funzione estate e inverno. Considerato che è rimasta chiusa per cinque anni e che il Comune non ci ha speso un euro, l’investimento necessario è tutto sommato modesto. Inciderebbe sul bilancio soltanto per lo 0,5%. Ricordiamo che Carpi è un Comune grande, il secondo della provincia, più popoloso di capoluoghi come Mantova. Previsti per il 2025 ci sono quasi 60 milioni di spesa corrente e quasi 45 di spesa in conto capitale, a cui si possono aggiungere gli 88 milioni di spesa dell’Unione Terre d’Argine. Diciamo così: rimettere a disposizione dei carpigiani l’hotel Val Paradiso costerebbe circa come asfaltare due chilometri di strade. Credo che una giunta di sinistra non dovrebbe avere il minimo dubbio su quale sia la priorità. Invece, stando all’interrogazione presentata in consiglio comunale a fine agosto (e a cui ancora la giunta non ha risposto), è proprio la maggioranza composta da PD e AVS quella possibilista sulla svendita. Ironia della sorte, fu proprio una giunta comunista, dotata di lungimiranza e attenzione al sociale, ad acquistarlo cinquant’anni fa. Nel tempo, quell’hotel è stato al servizio di migliaia di giovani e luogo di integrazione e avventura per gli studenti delle scuole medie. Una piccola isola felice in una città drammaticamente priva di sani luoghi di aggregazione per i giovani. Inutile poi lamentarsi del disagio giovanile, quando i soldi che potrebbero servire a dare una prima risposta preferiscono essere gettati nell’asfalto di un paio di chilometri di strade” conclude Saverio Catellani.

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