Inaugura Ninni Farm: grani antichi e tecniche moderne per nutrire al meglio il futuro

Sabato 21 giugno dalle ore 16 alle 20 inaugura in via della Rosa est n°39 a Carpi l'azienda agricola a conduzione familiare Ninni Farm che ha scelto di portare avanti la coltura e la successiva trasformazione dei grani antichi molto più ricchi di nutrienti rispetto ai grani raffinati. Un nuovo progetto che nasce da un'esperienza nella coltivazione che va avanti da tre generazioni: “il nostro motto è coltivare il passato per nutrire il futuro. In occasione dell'inaugurazione offriremo una degustazione di vini e formaggi del territorio, un menù completo dall'antipasto al dolce a base di grani antichi, con l'accompagnamento di musica dal vivo, oltre che un'esperienza conoscitiva di come vengono coltivate le nostre materie prime”.

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Leonardo e Lorenzo Martinelli insieme a papà Angelo

Ninni Farm, in via della Rosa est n°39 a Carpi, è una nuova realtà frutto di una lunga tradizione familiare nell’agricoltura che affonda le radici nel passato ma che guarda al futuro. Grani antichi coltivati e macinati a pietra nel rispetto della terra e delle persone senza l’utilizzo di glifosato e altri  pesticidi nocivi, per ottenere una farina ricca di sostanze nutritive e altamente digeribile, con cui dar vita a svariati prodotti da forno prodotti da aziende locali e acquistabili, oltre che direttamente nella loro azienda, anche online sul sito http://www.ninnifarm.com con consegna in 24 ore, e in alcune rivendite del territorio. I protagonisti di questo nuovo progetto sono Leonardo Martinelli, 24 anni, Lorenzo Martinelli, 22 anni, e il loro papà Angelo, 62 anni, originari di Santa Croce di Carpi.

Ninni era il soprannome di nonno Severino, il papà di Angelo e figlio anche lui di un contadino, che ogni volta che passava davanti all’immobile di campagna in via della Rosa est sognava di acquistarlo, e raccontava al figlio questo suo sogno come una favola, arricchendola ogni volta di nuovi dettagli e progetti. Ci sono voluti 72 anni e il sogno di Ninni si è avverato grazie al figlio e ai nipoti che, un anno fa, sono riusciti ad acquistare il casolare e hanno voluto dedicare a lui la loro nuova azienda agricola: nasce così il nome Ninni Farm che tradotto dall’inglese significa “la fattoria di Ninni”.

Perché avete scelto di specializzarvi nella coltura di grani antichi e quali sono le vostre colture?

“I grani antichi sono meno produttivi rispetto a quelli moderni, ma sono molto più ricchi di sostanze nutritive. Inoltre, la loro maglia glutinica è meno forte rispetto ai grani antichi e ciò li rende più digeribili. La macinazione a pietra  permette di ottenere una farina meno raffinata e quindi più ricca di fibre. Coltivarli significa offrire al consumatore prodotti con un elevato valore nutrizionale e una maggiore qualità. La nostra filosofia è quella di ritornare alle materie prime semplici e genuine del passato per migliorare lo stile di vita del presente e del futuro, ovviamente avvalendoci delle moderne tecniche di lavorazione ma sempre nel rispetto della natura e dell’uomo. I nostri prodotti sono tutti certificati senza glifosato, e tutte le nostro colture sono firmate da un medico agrario che ne attesta la qualità. Il nostro motto è coltivare il passato per nutrire al meglio il futuro. I grani antichi che coltiviamo sono il Farro monococco che è in assoluto il cereale più antico del mondo, il Gentilrosso, il Mentana, il grano Saraceno e il grano Senatore Cappelli. Inoltre, coltiviamo girasole da cui otteniamo olio ad alto contenuto oleico adatto anche per friggere, ceci da cui ricaviamo hummus, vellutata e ceci in vaso cottura, mais, frumento e barbabietola da zucchero. E poi produciamo uova provenienti dalle nostre galline libere e vendiamo marmellate e composte di frutta coltivate e lavorate a km 0”.

Quali progetti avete per il futuro?

“Presto avvieremo la produzione di erbe officinali e uniremo la mia azienda di produzione erboristica che ho aperto in modo autonomo nel 2021 a Ninni Farm dando vita a un unico polo produttivo di grani antichi, erbe officinali e molto altro”.

Chiara Sorrentino

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