“Nessuno ha protetto i nostri bambini”

“Strattonati con forza, apostrofati con violenza, presi per i piedi e tenuti a testa in giù, infilati nel cestone della carta…”. Sono solo alcuni dei maltrattamenti subiti dai bimbi di una sezione della Scuola dell’infanzia Muratori di Soliera. Piccoli di quattro anni che a causa dei traumi hanno sviluppato comportamenti anomali che hanno fatto preoccupare i loro genitori tanto da spingerli a voler approfondire quanto accadeva tra quelle quattro mura. Ci sono voluti forza e coraggio per vincere il silenzio in cui tutti si erano trincerati e sollevare il velo su una vicenda che ha scosso tutta la comunità solierese e non solo, ma alcune famiglie non si sono lasciate intimorire e sono andate fino in fondo sporgendo denunce al Commissariato a Carpi. Ecco le loro parole.

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“Strattonati con forza, apostrofati con violenza, presi per i piedi e tenuti a testa in giù, infilati nel cestone della carta…”. Sono solo alcuni dei maltrattamenti subiti dai bimbi di una sezione della Scuola dell’infanzia Muratori di Soliera. Piccoli di quattro anni che a causa dei traumi hanno sviluppato comportamenti anomali che hanno fatto preoccupare i loro genitori tanto da spingerli a voler approfondire quanto accadeva tra quelle quattro mura.

Ci sono voluti forza e coraggio per vincere il silenzio in cui tutti si erano trincerati e sollevare il velo su una vicenda che ha scosso tutta la comunità solierese e non solo, ma alcune famiglie non si sono lasciate intimorire e sono andate fino in fondo sporgendo denunce al Commissariato a Carpi. La Polizia di Stato, grazie a intercettazioni audio e video, ha così “acquisito gravi indizi di colpevolezza a carico di due maestre della scuola, di 64 e 67 anni”, per le quali è stata disposta la “sospensione dal servizio per un anno, con la pesantissima accusa di maltrattamenti nei confronti dei bambini”.

La Scuola dell’infanzia Muratori di Soliera

I genitori che abbiamo incontrato sono tanto addolorati quanto arrabbiati, “quello che più ci ferisce – spiegano – è il silenzio delle istituzioni scolastiche. Diversi mamme e papà di altre sezioni ci hanno chiamati dicendo che i loro bambini simulavano cosa accadeva ai loro amichetti, raccontando di urla e botte. Come potevano non sapere nulla gli insegnanti? Perché non hanno vigilato? Perché non hanno protetto i nostri bambini? Noi abbiamo affidato i nostri figli con fiducia alla scuola, un luogo che dovrebbe essere sicuro. E invece…”.

Un clima difficile quello che si era generato da mesi a scuola e che prima di volgere al peggio e approdare in Commissariato, era già finito sul tavolo della referente avvertita che qualcosa non andava, dalle urla continue che si sentivano persino dal parcheggio ai forti screzi tra le due maestre.

Gli episodi riportati fanno rizzare i capelli: lividi e graffi su braccia e collo. Sospette cadute a faccia in giù dalle gravi conseguenze, problemi alle articolazioni a causa dei continui strattonamenti… “tutto refertato con dovizia e di cui i vertici e la coordinatrice della scuola erano a conoscenza. I nostri figli non sono carne da macello, per questo siamo andati alla Polizia”.

I bambini hanno continuato ad andare a scuola, “dove ci sono i loro amici. E’ un loro diritto. E’ chi ha sbagliato che deve andarsene. Educare è un privilegio e non è per tutti”.

Alcuni bimbi hanno sviluppato atteggiamenti “aggressivi e sono diventati irrequieti”. Dapprima tranquilli “ora sono diventati arroganti, ingestibili”. E’ stato molto difficile vincere la loro titubanza, ripetevano che a scuola andava tutto bene fino a quando hanno ammesso che le maestre gli urlavano in faccia, vicino, vicino”.

Le due insegnanti, “presunte innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna” si legge nella nota della Procura di Modena, sono ora state sospese. I piccoli sono più tranquilli ma ci vorrà del tempo affinché possano elaborare quanto visto o subito. “La scuola non è meno colpevole delle due insegnanti – concludono i genitori – tutto questo doveva essere fermato prima. E’ inammissibile che  nessuno abbia parlato mettendosi dalla parte dei bambini per proteggerli”.

Jessica Bianchi

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