La pet therapy è di casa al Vallauri

La pet therapy si sa fa bene al cuore. E all’anima. Sì perché il contatto con gli animali, soprattutto coi cani, non solo favorisce la comunicazione, incentivando i processi di socializzazione, ma aiuta a mitigare l’ansia, a rafforzare la fiducia in se stessi e ad esternalizzare il proprio vissuto. Quelle emozioni con cui, spesso, tanti ragazzi faticano a convivere. Da anni questa metodologia viene impiegata all’Istituto Vallauri di Carpi, grazie alla collaborazione con l’educatore cinofilo carpigiano Andrea Alabardi, quale valido strumento per aiutare gli studenti con bisogni educativi speciali ad aprirsi maggiormente e a gestire il proprio mondo interiore.

0
536

La pet therapy si sa fa bene al cuore. E all’anima. Sì perché il contatto con gli animali, soprattutto coi cani, non solo favorisce la comunicazione, incentivando i processi di socializzazione, ma aiuta a mitigare l’ansia, a rafforzare la fiducia in se stessi e ad esternalizzare il proprio vissuto. Quelle emozioni con cui, spesso, tanti ragazzi faticano a convivere. Da anni la pet therapy è di casa all’Istituto Vallauri di Carpi quale valido strumento per aiutare gli studenti con bisogni educativi speciali ad aprirsi maggiormente e a gestire il proprio mondo interiore.

“E’ un progetto ormai storico – sorride la docente di sostegno, nonché referente della parte progettuale, Rosanna Gariano – che sta riscuotendo un grande successo grazie alla preziosa collaborazione che abbiamo stretto con l’educatore cinofilo carpigiano Andrea Alabardi e il suo straordinario gruppo di cani. La pet therapy funziona, il legame che i ragazzi creano con gli animali ha una ricaduta estremamente positiva sul loro comportamento. Attraverso il contatto col cane imparano il rispetto delle regole, a portare a termini dei compiti precisi, a coordinarsi, a lavorare col gruppo e a gestire la rabbia… il cane esercita su di loro un benefico effetto calmante. Quella che nasce è una vera e propria magia”.

Quest’anno a essere coinvolto è un gruppo composto da una ventina di giovani: “a partire dalla primavera, ogni sabato  – prosegue la professoressa Gariano – ci si sposta nell’area cortiliva della scuola per trascorrere due ore all’aperto insieme ad Andrea e ai suoi aiutanti pelosi; poi, alla fine del progetto, all’interno di un parco pubblico viene organizzato un momento finale durante il quale i ragazzi svolgono alcune attività insieme ai cani”.

L’Istituto Vallauri conta numerosissimi ragazzi con bisogni educativi speciali, circa il 25% del totale ma nonostante l’inevitabile complessità che ciò comporta, conclude Rosanna Gariano, “questa è la scuola più inclusiva in cui io abbia mai insegnato. I progetti ideati e costruiti per rispondere ai bisogni degli studenti più fragili coinvolgono sempre più spesso tutto il gruppo classe. In questo modo abilità e disabilità si confondono. Si mischiano. Diventano la normalità. E non è forse questo l’obiettivo più importante?”.

Jessica Bianchi

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp