La scure del presidente degli Stati Uniti è arrivata, “occorre reagire”

Con i dazi annunciati da Trump in Emilia-Romagna viene danneggiato un export da oltre 10,5 miliardi di euro: quello americano è infatti il primo mercato di destinazione delle esportazioni di beni da parte delle imprese emiliano-romagnole.

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La scure del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump è arrivata, con l’annuncio di dazi al 20% che colpiranno indistintamente tutti i prodotti europei, a partire dall’agroalimentare Made in Italy, dove l’Emilia Romagna rappresenta valori e volumi importanti . Per questo serve subito una risposta ferma e immediata dell’Ue per aprire una trattativa e scongiurare una guerra commerciale con un’escalation devastante in cui perderebbero tutti”. È il commento di Cia-Agricoltori Italiani.
“La politica dei dazi è sbagliata e controproducente. Adesso non bisogna andare in ordine sparso ma agire uniti come Europa, con un approccio non di sudditanza. Occorre un’azione diplomatica rapida, forte e decisa”, ribadisce Cia.

Con i dazi annunciati da Trump in Emilia-Romagna viene danneggiato un export da oltre 10,5 miliardi di euro: quello americano è infatti il primo mercato di destinazione delle esportazioni di beni da parte delle imprese emiliano-romagnole.

“Il nostro centro studi dell’Emilia Romagna – spiega il presidente regionale di Confartigianato, Davide Servadei, al microfono del nostro corrispondente  Alessio Aymone – ha cominciato a fare i conti e ha realizzato che almeno 2 imprese emiliano-romagnole del mondo artigiano su 3 saranno interessate da questi dazi. I dazi saranno molto impattanti anche per il mondo delle PMI”.

La replica ai dazi deve arrivare dall’Europa: “una volta le risposte sui dazi arrivavano dopo un lungo periodo di tempo per le piccole imprese oggi però  è necessario correre ai ripari in fretta. Noi siamo europeisti e pertanto siamo convinti che la risposta debba essere data in modo unitario dall’Europa. Non si può solo subire bensì rispondere”, aggiunge Servadei.

Per reagire alla decisione del presidente americano occorre guardare a nuovi mercati per i propri prodotti. “Ormai siamo abituati ai colpi di coda dei mercati internazionali, basti pensare alle conseguenze legate al conflitto russo-ucraino e alle ripercussioni sulle forniture. Tante imprese che importavano materiali dall’Ucraina si sono dovute guardare attorno per non saltare. Oggi abbiamo capito che non possiamo affezionarci nemmeno agli amici di lunga data perché spesso ci tirano degli scherzi e quindi è necessario organizzarci e guardarci attorno per poter garantire la tenuta del lavoro e mettere in sicurezza il prodotto delle nostre imprese” conclude il presidente regionale di Confartigianato.

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