Tutto nasce nel luglio dello scorso anno dalla decisione della procura di Cosenza di sequestrare preventivamente su tutto il territorio nazionale tutte le apparecchiature per la rilevazione della velocità in dotazione ai Comuni. La prima ad essere colpita era stata la Modena-Sassuolo, e in particolare il Comune di Formigine. Oggi l’inchiesta nazionale sulle presunte irregolarità degli autovelox autorizzati ma non omologati è arrivata a toccare il territorio dell’Unione Terre d’Argine dove i magistrati hanno ordinato il sequestro di tutti gli impianti installati a Carpi, Soliera e Novi. Sei in tutto per i quali è stata disposta l’ingiunzione di spegnimento: i due occhi elettronici lungo la Nazionale per Carpi, in entrambe le direzioni, all’altezza di via Bella Rosa, i due autovelox sulla strada provinciale Motta poco prima dell’intersezione con via Chiesa Cortile e all’incrocio con via Chiesa sud nella frazione di Rovereto, i due autovelox sulla Carpi – Ravarino nel territorio di Soliera.
Gli autovelox erano stati installati in punti della città dove erano stati rilevati superamenti dei limiti di velocità e maggiore incidentalità tant’è che hanno raggiunto l’obiettivo dal momento che i sinistri sono diminuiti. Inoltre si sottraggono strumenti di controllo da remoto chiedendo agli agenti di operare maggiormente su quelle strade sottraendoli ai compiti di sicurezza urbana. La decisione dei giudici colpisce inevitabilmente le casse comunali dal momento che i proventi delle multe costituiscono una buona parte delle entrate di bilancio che vengono reinvestite per interventi di sicurezza e manutenzione delle strade.
Recentemente anche la Corte di Cassazione si è pronunciata rigettando il ricorso presentato da un imprenditore che ha dato a noleggio dispositivi velox non omologati. A conferma del fatto che resta remota la possibilità che gli strumenti possano tornare in funzione. Ai Comuni dell’Unione, enti offesi nel procedimento, non resta che affidarsi a un legale, come è già stato fatto dal Comune di Formigine.
“La sicurezza degli utenti della strada è la preoccupazione maggiore” sostengono gli amministratori dei Comuni dell’Unione Terre d’Argine. “Ricordiamo, infatti, che i dispositivi presenti nel nostro territorio sono stati autorizzati dagli enti sovraordinati e installati su strade teatro di incidenti, anche gravi, e dove quindi il rischio per gli utenti della strada è maggiore. L’installazione dei velox, anche grazie alla segnaletica molto visibile, ha funzionato: gli incidenti si sono quasi azzerati e, soprattutto, la consapevolezza della loro presenza ha “stimolato” gli automobilisti a ridurre la velocità, tenendo una condotta più prudente, per la tutela propria e altrui. Siamo in una fase di pieno stallo della situazione che blocca anche la possibilità di utilizzare gli eventuali proventi delle sanzioni che sono destinati a finanziare interventi per la sicurezza stradale. Ci auguriamo che si arrivi al più presto a un chiarimento e una decisione definitiva da parte del Governo”.