Impegno, concentrazione, sacrificio e coraggio: è una lezione di vita quella di Taismary Aguero, detta Tai, che ha incontrato gli alunni della classe 4B della scuola primaria Collodi di Carpi mercoledì 26 marzo. La campionessa di pallavolo, che ha collezionato due ori olimpici, due ori mondiali, due ori europei e tanto altro ancora, vive a Carpi dal 2011, è sposata, ha due figli, Pietro Norberto di 11 anni e Rafael di 7, e continua ad allenare. Per i quattordici bambini è stata una bellissima sorpresa e l’hanno incalzata, con le loro domande, a raccontare la sua vita, la realtà di Cuba e la scelta di non tornare nel suo Paese. Vittoria le chiede come è la scuola a Cuba. “Sono nata e cresciuta a Sancti Spiritus dove ho frequentato la scuola da bambina. A Cuba le scuole e i libri sono gratuiti e si indossa l’uniforme con la camicia bianca. A dodici anni ero già bravina a giocare a pallavolo e un allenatore mi ha individuato e portato in un college a 450 chilometri da casa mia”.Con la maglia della nazionale cubana Tai conquista l’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e a quelle di Sydney 2000 diventando un idolo nazionale. Come è stato andare alle Olimpiadi? “È stato un sogno, ero giovane e c’erano giocatrici fortissime che sono state le mie maestre. Alle Olimpiadi ci sono tutti i Paesi del mondo, tutti i ristoranti del mondo. Ho conosciuto Raphael Nadal e tanti altri campioni sportivi”. Asia domanda quali sentimenti ha provato quando è arrivata in Italia. “La mia prima volta in Italia è stata a 22 anni insieme alla Nazionale cubana e dal finestrino del pullman guardavo incantata le auto moderne perché a Cuba erano molto più vecchie”. Il fascino della libertà è forte, “a Cuba non si può decidere di andare dove si vuole, serve un permesso del governo che non voleva lasciarmi giocare all’estero”. Mentre Tai è impegnata in un torneo in Svizzera “sono venute le mie amiche della Sirio Perugia, sono salita in macchina e alla frontiera mi sono nascosta perché avevo solo il passaporto cubano. Ma ce l’abbiamo fatta e sono rimasta con loro in Italia”. Come è stato con le tue nuove compagne italiane? Le chiede Safouane. “Quando Cuba ha rifiutato la mia richiesta di poter restare in Italia, l’allenatore Massimo Barbolini mi ha chiesto se volevo giocare con la maglia azzurra e ha accelerato le procedure del matrimonio. All’inizio ero molto emozionata e giocavo ogni partita come se fosse l’ultima dando sempre il massimo”. Cosa provi quando giochi? “Le orecchie non sentono, gli occhi non vedono, c’è solo il campo dentro il quale giocare. Nessuna distrazione, massima concentrazione”. L’incontro con Taismary Aguero è stato possibile grazie al rapporto di amicizia con l’insegnante Anna Maria Barone, che, insieme alla collega Immacolata Pizza, ha inserito la testimonianza di Tai nell’ambito delle attività di produzione di un testo biografico. “Dalla campionessa Aguero – concludono le insegnanti – i bambini possono trarre ispirazione per realizzare sogni e ambizioni, affrontare difficoltà e imprese. In questa classe sono rappresentate tante etnie diverse, oggi hanno capito che la vittoria di squadra rende più belli tutti”. L’incontro con la Aguero è stato pensato all’interno del progetto Altroparlante, coordinato dall’ Università per Stranieri di Siena, per la valorizzazione delle diverse etnie e lingue straniere presenti nelle classi. “Si tratta di un progetto – spiegano Anna Maria Barone e Imma Pizza – che coinvolge anche altre scuole dell’Unione Terre d’Argine e su cui le classi 3A e 4B lavorano da mesi a livello interdisciplinare. Ogni settimana i genitori si sono resi disponibili a entrare in classe per leggere storie e testimoniare tradizioni e culture. In questo modo le insegnanti possono far sperimentare ai loro alunni lingue diverse (quelle dei compagni) e, allo stesso tempo, far scoprire somiglianze e differenze con altre tradizioni, compresa quella del territorio locale (con la lettura di fiabe in carpigiano). Questa esperienza, che vede la classe entusiasta, dimostra come la presenza di diverse etnie possa diventare una risorsa per la crescita civica e culturale dei piccoli scolari della scuola C.Collodi”.
Sara Gelli