“Raccolta rifiuti: chi meno inquina, più paga”

Un’analisi di Davide Pollastri (Medolla) relativa alla gestione dei rifiuti e alla cosiddetta “tariffa puntuale”. Ecco il testo della sua lettera.

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Un’analisi di Davide Pollastri (Medolla) relativa alla gestione dei rifiuti e alla cosiddetta “tariffa puntuale”. Ecco il testo della sua lettera.

Torno su un argomento che ho già affrontato più volte in passato e che purtroppo non ha dato alcun risultato, sperando che questa sia la volta buona; ecco dunque cosa, secondo me, non va:

1) Innanzitutto, l’importo di 248,48 € totale/anno per il servizio di gestione dei rifiuti urbani domestici. E’ tanto, è poco, chi può dirlo? In termini assoluti, se per un emiro arabo è poca cosa, di sicuro per uno indigente è certamente troppo! Relativamente parlando invece, mi accorgo che nel ’21 pagai 180 €, nel ’22 c.a 200 €, nel ’23 ne abbiamo spesi 220 €, ed ora per il 2024 quasi 250 €; si tratta di un incremento di c.a 20 €/anno, ovvero + 38% in più nel giro di 4 anni! A me sembra tanto, poiché non sono un emiro, nemmeno indigente, ma risulta che i salari siano rimasti pressoché invariati dai primi anni 2000! Si dirà che questo sistema socio-economico avulso, si regge sulla continua rincorsa fra redditi da lavoro e prezzi di beni/servizi e che in questo particolare momento storico di austerity e inflazione i secondi vincono a mani basse sui primi cioè a nostro danno, o che soprattutto in questi ultimi 3 anni, i prezzi energetici e quindi i costi di gas/benzina/diesel siano aumentati spropositatamente, ecc. ecc.. Io ricordo che avevamo già un buon fornitore di gas affidabile e a basso costo e inoltre che paghiamo profumatamente dei politici nazionali e amministratori locali che invece non fanno l’interesse di noi cittadini italiani! Ma andiamo avanti, perché i problemi non si limitano solo a questo.

2) Mi risulta che proprio Medolla si sia classificato e tutt’ora è, tra i primi posti nella speciale classifica dei comuni “ricicloni”, con percentuali che sfiorano il 90%! Un grande risultato per il Comune e per l’intera cittadinanza che obbediente, si applica, ma tutto questo gran successo suona come una farsa se si riduce ad un simbolico attestato o ad un gagliardetto da appendere con orgoglio alle spalle della scrivania dell’assessore competente, se i cittadini che “inquinano di meno” impegnandosi di più, si ritrovano a pagare ogni anno di più di quello precedente! Allora si dirà che la gestione porta a porta comporta costi enormi in termini di personale e mezzi, quindi stipendi e carburante…, ma questo lo si sapeva già fin dagli albori di questa gestione porta a porta, ma si è preferito nicchiare sull’argomento con la scusa che in fondo così si creano dei posti di lavoro. Ok i posti di lavoro, ma lo scopo di AIMAG S.p.A. non è assegnare posti di lavoro – mica è il Centro per l’Impiego -, ma di fornire un servizio efficiente al costo più basso possibile, dato che è un servizio per la collettività.

3) Poi, c’è la l’ambigua questione dei Comuni soci di quote all’interno di AIMAG Spa. A mio parere siamo in pieno conflitto di interessi, poiché scopo di una S.p.A. è generare lucro, mentre quello dei Comuni – le comunità di cui tanto si parla – è una funzione prettamente sociale! Il pubblico si occupi del bene comune, il privato all’interno del recinto di regole poste dalla Legge faccia i suoi interessi; non che si finisca per socializzare le perdite e si privatizzino gli utili come ultimamente spesso accade, né tantomeno dei Comuni che siano

allo stesso tempo rappresentanti degli interessi dei cittadini che li hanno delegati, ma al contempo pure con in mano quote di una S.p.A. La tentazione di una qualche speculazione in queste cosiddette sinergie pubblico-privato – modello Lombardia – è dietro l’angolo erichiede uomini con la schiena dritta, poiché è vero che, dal momento che i rifiuti non sono più in diretta gestione comunale come accadeva in passato, dall’interno di una società esternalizzata è più facile partecipare e capire cosa accade, ma è altrettanto vero che questa posizione ambigua, – il tener i piedi in due staffe – non si capisce se si fanno gli interessi dei cittadini o quelli del privato… tant’è che oggidì casi di collusione finiti male, sono all’ordine del giorno. A tal proposito voglio stigmatizzare il fatto che il 23 Aprile 2024 la Giunta Comunale di Medolla in piena campagna elettorale (si è votato il 9 Giugno successivo) alle ore 18.00 approvava con delibera nr. 41 le nuove aumentate tariffe con le quali sono state calcolate le due fatture dei rifiuti (Luglio ’24 – Febbraio ’25) per poi alle ore 21.00 incontrare a Malcantone di Medolla i residenti, per ascoltare i loro desiderata in quanto potenziali elettori ed esporre il programma elettorale! Secondo me, la gestione dei rifiuti dovrebbe restare in mano ai Comuni, in un consorzio pubblico che non abbia nello statuto il fine di lucro.

4) Poi ancora, c’è la questione della “tariffa puntuale”: cosa c’è di puntuale? Che cosa c’è di puntuale in tutto ciò, io proprio non lo capisco. Forse l’unica cosa che puntuale è la certezza che riceviamo la fattura puntualmente a Luglio e Febbraio di ogni anno, immancabilmente! Cosa c’entra la superficie abitabile? Potenzialmente uno potrebbe anche possedere un castello ereditato/acquistato e produrre la stessa quantità di rifiuti di uno che vive in un monolocale. E’ un fattura sui rifiuti, mica una tassa sugli immobili, che peraltro sulla prima casa nemmeno c’è. La mia bolletta dice 140 mq e 2 persone, ma abitiamo in un normale appartamento di 83 mq., poi contano anche cantina, garage e solaio in quanto potenzialmente abitabili! E’ assurdo, che razza di criterio è questo… mi sembra piuttosto una reminiscenza della vecchia tassa sui rifiuti e così pure il numero delle persone: ci son persone che conducono una vita molto frugale, altre che impossessate da una sindrome da acquisti on-line compulsivi, hanno case talmente piene di cose utili/inutili da chiedere spazio ulteriore pure ai vicini (!) e altra gente che per ragioni di lavoro o motivi vari, pur avendo ivi la residenza, sono lontane da casa per mesi e dunque anche in tal caso il criterio è del tutto aleatorio. Non c’è nulla di puntuale in tutto questo. L’unico criterio oggettivo e razionale è quello di pesare i kg effettivi di rifiuti indifferenziati di cui uno intende sbarazzarsi!

5) Proseguo, …puntuale cosa? Abito in area urbana e per me 2 prelievi settimanali dell’organico sono eccessivi come pure 1 settimanale per la plastica/lattine, mentre all’opposto per riempire un bidone di indifferenziato ed esporlo davanti a casa, devo tenermi il pattume dietro casa per 10 mesi! La zona forese spende meno perché è soggetta a meno prelievi e se hai la compostiera puoi risparmiare il 30% sulla sola quota variabile (i.e. 15-18 € su un tot. di 250 €), ma non possedendo terra non so a chi darlo tutto questo humus fertilizzante! E non mi sembra ragionevole nemmeno cambiare residenza per spostarmi in zona extraurbana! Insomma con tutti quei bidoni che vedo ogni giorno dietro casa (è una palazzina di 4 appartamenti per la quale non si possono ridurre i vari contenitori in minor numero e più grandi) mi vien da dire, sconfortato, che siamo stati davvero bidonati!

E ancora, …puntuale cosa? Puntuale cosa, che pago una cifra forfettaria per 3 svuotamenti minimi di indifferenziato, presunti 39,60 Kg, quando in realtà ne metto fuori solo 2 (26,40 Kg presunti) e se non ne mettessi fuori nemmeno uno – metti che per un anno sono all’estero, pago anche la multa! La multa per quale reato? Perché non ho prodotto sufficienti rifiuti!? Dunque sulla quota fissa non si può incidere, lo dice la parola, su quella variabile, solo se superi il numero di svuotamenti previsti ad arte, quindi è variabile solo a crescere, sull’addizionale provinciale neppure, sugli oneri di perequazione nemmeno, sull’I.V.A. non se ne parla…, solo uno sconticino se conferisci nei C.d.R. la materia prima seconda che si può riciclare, ma proprio qualcosina poiché se è vero che vengono pesati è altrettanto vero che c’è un budget prestabilito a priori dai Comuni. Nel mio caso 7,70 € in meno (altrimenti avrei pagato c.a 256 € !), ma di che tariffa puntuale stiamo parlando, questa è una beffa! Non esiste nulla di più approssimativo ed aleatorio di questa pseudo-fattura.

6) Poi c’è la questione dei rifiuti riciclabili, la cosiddetta “materia prima seconda”: è anche questo un tema che ho sollevato in altre occasioni; dunque i rifiuti indifferenziati nessuno li vuole intorno a casa e non hanno un valore intrinseco, quindi è giusto pagare qualcuno che li venga a prelevare per smaltirli (anche se, a onor del vero, nei termovalorizzatori vengono inceneriti per ottenere energia, quindi volendo fare i conti della massaia anche questa “roba” ha di fatto un suo valore), ma quando parliamo di carta/cartone, plastica, lattine, vetro, alluminio e anche sì, anche l’organico col quale si ricava appunto l’humus fertilizzante… questi articoli di seconda mano per così dire, vengono rimessi in commercio per produrre nuovo materiale senza intaccare le risorse primarie e dunque non si capisce perché, se noi li paghiamo insieme al prodotto che acquistiamo, non dovremmo ottenere un rimborso, non dico a prezzo pieno ci mancherebbe (!) ma all’equo 50% nel momento in cui li cediamo a terzi, mentre invece dobbiamo regalarli ad AIMAG, la quale per giunta ci fa pagare anche il

servizio di raccolta porta a porta! Insomma tutti gli imballaggi, la carta, il vetro, le lattine, ecc., finisce che li paghiamo ben 3 volte: uno all’acquisto insieme al prodotto che compriamo, uno in termini di cessione non remunerata ad AIMAG, e tre in termini di servizio di raccolta davanti a casa! Bisogna dire che questi signori i conti li sanno far bene! Ti obbligano un servizio a pagamento che non puoi rifiutare e commerciano la roba da riciclare che tu gli regali!

Si dirà,“fai le tue proposte, invece solo di criticare…”; bene, da ragazzo – metà anni ’80 -, la gestione era svolta direttamente dal Comune (abitavo a Carpi in zona extraurbana), passava il camion dell’immondizia indifferenziata una volta alla settimana – se non è esposto, …che tiri dritto – su questo quantitativo si pesi e si paghi; l’organico per chi abita in campagna non è un problema e nemmeno deve diventare un costo; per chi abita in appartamento o in zona urbana ci sia la raccolta una volta alla settimana con uno sconto del 50% sull’attuale “tariffa” giacché ci si può fare del prezioso fertilizzante da rivendere…; per tutto il resto carta/vetro/plastica e lattine: io già all’epoca portavo il cartone da Cavicchioli imballaggi che mi dava dei soldini in base al peso; so che ora, per legge non si può più (bella legge!) ma la stessa funzione la può svolgere il collettore unico il C.d.R.; idem per le lattine (che io portavo al rottamaio e mi pagava – tanto o poco non mi importava, sono le buone pratiche che contano e magari la soddisfazione che con un carrettino di roba, mi compravo 2 cornetti gelato), la plastica ed il vetro (è preferibile riutilizzarlo pulito senza distruggerlo ogni volta – una bottiglia di vetro è un prodotto di altissima qualità e se non si rompe dura 5000 anni!) e così che finalmente “chi meno inquina, meno paga”! Morale attuale, i cittadini ora sono più virtuosi, più irreggimentati, più plagiati e certo sempre più a pecoroni! Io non mi aspetto quasi più niente di buono da questa pseudo-società selvatica – sarebbe da rifare quasi tutta dalle fondamenta – che pare incapace di redimersi…, anzi visti gli ultimi avvenimenti temo il peggio, …ma come si dice “finché c’è vita…

Davide Pollastri (Medolla)

P.S.: A proposito della “fattura digitale SOSTENIBILE”…, non propagandiamo fesserie; è solo un modo per scaricare costi che sono in capo al fornitore del servizio, sul Cliente! La carta è più pratica da consultare, conservare ed archiviare e si può riciclare, quindi è sempre quella che gira; è economica e non inquina granché, perché è cellulosa e si degrada facilmente ed in breve tempo. Viceversa, mantenere in piedi una rete internet globale ha costi di infrastrutture e un fabbisogno energetico enormi, direi inimmaginabili e servono intere centrali elettriche solo per tenere tutto operativo, tutto connesso, tutto on-line,… spesso, data la naturale intemperanza umana, solo per un sacco di cose futili, una Babilonia a buon mercato, … ed è quasi tutta energia non rinnovabile perché ancor oggi il mondo va all’82% ancora a petrolio e carbone!! Senza considerare i costi – PC, luce, connessione internet, antivirus, backup, programmi di aggiornamento, ecc… – che deve sostenere ogni singolo Cliente! In pratica oggigiorno abbiamo dovuto allestire un piccolo ufficio in ogni abitazione. E non è nemmeno facile, anzi è molto più difficile, smaltire e riciclare correttamente un computer, un monitor o qualunque altro strumento tecnologico, rispetto a 3-4 fogli di carta.

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