Un inno al diritto delle donne alla libertà di vivere senza violenza e oppressione

Tre donne, tre amiche hanno imbracciato l’arma a loro più congeniale, la penna, per raccontare le vite “prese in prestito dalla cronaca, dall’esperienza e dal proprio vissuto” di altre donne. Mogli, fidanzate, compagne… quelle che incrociamo quotidianamente senza sapere cosa si nasconda dietro a un livido, un viso corrucciato, uno sguardo spento, un tremito nella voce. Franca Gualtieri, Elisa Paltrinieri e Simonetta Pavesi hanno dato alle stampe Adesso sono io già reperibile in libreria. Il libro sarà presentato domenica 16 marzo, alle ore 10,45, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria.

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Tre donne, tre amiche, hanno imbracciato l’arma a loro più congeniale, la penna, per raccontare le vite “prese in prestito dalla cronaca, dall’esperienza e dal proprio vissuto” di altre donne. Mogli, fidanzate, compagne… quelle che incrociamo quotidianamente senza sapere cosa si nasconda “dietro a un livido, un viso corrucciato, uno sguardo spento, un tremito nella voce”.

Franca Gualtieri, Elisa Paltrinieri e Simonetta Pavesi hanno dato alle stampe Adesso sono io, una raccolta di racconti che, come scrive nella prefazione il Centro antiviolenza Vivere donna, risuona come uno straordinario inno al “diritto delle donne alla libertà di vivere senza violenza e oppressione”.

Un libro autentico. Necessario e non solo perché si avvicina a grandi passi la ricorrenza dell’8 marzo. Quello delle tre autrici è infatti un messaggio che abbraccia. Sì perché Carlotta, Emma, Francesca, Lella, Barbara e Vanessa sono donne che sopravvivono. Donne che “nonostante qualche cicatrice sul corpo e nel cuore” riescono a riprendere in mano la propria vita. A sentirsi nuovamente belle, forti. Libere. Sono donne nate una seconda volta, malgrado il dolore, la violenza fisica o psicologica subita. Donne che hanno vinto il senso di colpa. Superato la prigione della vergogna. L’isolamento. Donne a cui Franca, Elisa e Simonetta danno voce perché le loro storie sono simili a quelle di tante. Storie angosciose ma da cui germogliano semi di speranza e di luce. Di riscossa. Donne che si concedono un nuovo inizio.

Ogni racconto ci proietta nell’intimità delle pareti domestiche, là dove quasi ogni dramma si consuma, lontano da occhi indiscreti. C’è Barbara, violentata e picchiata dal marito, attanagliata dalla vergogna che riesce a riprendere in mano la sua vita con “energie che neppure sperava fossero sopravvissute in lei”. C’è Carlotta che scappa dal compagno insieme al figlio per ricominciare dopo aver capito “cosa non volessi più nella vita”. E poi c’è Gigliola intrappolata in una vita sempre uguale, “un bel falso d’arte, una tela opaca” il cui figlio dovrà faticosamente imparare a non commettere gli stessi errori del padre nel suo matrimonio con Emma. Una donna che seppur confinata, tra fornelli e obblighi domestici, saprà inventarsi un lavoro e raggiungere il successo grazie a uno “splendido giardino d’inverno”. E, ancora, Lella che corre il rischio di essere raggirata e truffata dall’uomo che dice di amarla e Marta “vittima due volte dell’ossessione patologica del suo carnefice e del giudizio irriverente, pretestuoso e superficiale di chi ama fare il pubblico ministero senza averne il ruolo”.

“Non importa quanto sia profondo il dramma che vivi – sottolineano le tre autrici –  puoi sempre trovare una via d’uscita. Comincia dal volerti bene. Regalati una nuova occasione. Scosta la tenda, schiudi le imposte  e grida al mondo intero: “adesso sono io”.

Il libro sarà presentato domenica 16 marzo, alle ore 10,45, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria. Le autrici dialogheranno con il giornalista Pierluigi Senatore, mentre Sara Gozzi farà delle letture. Introducono l’assessore alla Cultura Giuliano Albarani e Cinzia Sala del Centro antiviolenza Vivere donna. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Jessica Bianchi

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