“Ci ho messo un po’ a realizzare che si trattava di una truffa, quella era la voce di mia nipote”. L’ottantenne carpigiana ha ricevuto la telefonata nella mattinata di ieri, venerdì 22 febbraio. “I malviventi hanno utilizzato la voce di mia nipote: lei piangeva a dirotto mentre raccontava di avere un tumore al seno e che doveva essere sottoposta a un intervento d’urgenza per il quale servivano migliaia di euro. Mi ha detto che la madre aveva già raccolto mille euro e che dovevo contribuire”. Bisognava affrettarsi, servivano 4mila euro all’istante e le hanno chiesto di raccogliere il denaro contante che aveva in casa. Alcuni dettagli paiono strani alla signora ma facendo leva sull’aspetto emotivo, rischia di cadere nell’inganno. I truffatori riescono a toccare corde particolari: sentire che sua nipote era malata di tumore e serviva un intervento rapido, l’ha subito toccata profondamente.
“Ho solo 300 euro in casa” ha risposto l’anziana che ha proposto ai truffatori di fare un prelievo con il bancomat pur di aiutare la nipote. “Non c’è tempo, niente bancomat” hanno risposto i malviventi. “Ed è lì che ho cominciato ad avere i primi dubbi” racconta la signora che poi ha capito che si trattava di una truffa e ha buttato giù la cornetta del telefono.
Nulla era vero ma l’ottantenne ha continuato a rimanere in uno stato d’ansia per diverse ore. Ha preso uno spavento enorme e ancora si chiede come abbiano fatto a utilizzare la voce della nipote, forse con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Stanno affinando le tecniche in maniera da riuscire a convincere anche coloro che in passato erano in grado di riconoscere le truffe: questa volta è andata bene ma la signora ottantenne vuole lanciare un appello. “Spero che quanto accaduto a me possa servire a sensibilizzare quante più persone possibile, i malviventi sono sempre più abili. Ho segnalato l’accaduto ai carabinieri e presenterò denuncia”.
Sara Gelli