Sono 6.741 le imprese attive nel Comune di Carpi secondo gli ultimi dati forniti da Unioncamere Emilia Romagna aggiornati al 30 settembre 2024; 2.164 quelle artigiane, una su tre circa, pari al 32,1%, superiore rispetto al 30,6% della media provinciale di Modena. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (III trimestre 2023) il numero di imprese è aumentato (0,1%). Le imprese artigiane di Carpi crescono nell’ultimo anno di 7 unità (+0,3), con una dinamica simile rispetto al +0,2% medio provinciale.
Nel lungo periodo (III trimestre 2007 – III trimestre 2024) si sono perse complessivamente 544 imprese, pari a un calo del 7,5% (leggermente meno marcato rispetto all’8,1% registrato in provincia). Prosegue invece a doppia cifra la riduzione del comparto artigiano, che nello stesso periodo cala del 16% a Carpi e del 21,3% in provincia di Modena.
Al 30 settembre 2024 si rilevano a Carpi 1.591 imprese gestite in prevalenza da donne, pari al 23,6% delle imprese totali. L’artigianato rappresenta il 32,7% dell’imprenditoria femminile. Sono 1.229 le imprese gestite a maggioranza da stranieri (persone non nate in Italia a prescindere dalla cittadinanza), pari al 18,2% delle imprese totali. L’artigianato rappresenta il 56,6% dell’imprenditoria straniera. Sono infine 558 le imprese gestite prevalentemente da giovani con meno di 35 anni, pari all’8,3 delle imprese totali. L’artigianato rappresenta il 40% dell’imprenditoria giovanile.
Analizzando il territorio per macrosettori di attività, si nota una maggior concentrazione di imprese nei Servizi alle imprese (trasporto e magazzinaggio, formazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative, attività immobiliari, attività professionali, scientifiche e tecniche), nel Commercio (20,8%) e nelle Costruzioni (16,5%). Nel corso del tempo si nota un calo più accentuato tra le imprese della Manifattura, sia nel breve che nel lungo periodo. Rispetto al III trimestre 2015, primo dato a disposizione in serie storica col dettaglio settoriale, si evidenzia un calo anche nel Commercio e nell’Agricoltura, mentre crescono in particolare le imprese dei Servizi sia alle imprese che alle persone (istruzione, sanità, attività sportive…), assieme alle Costruzioni in calo dopo la spinta propulsiva del superbonus 110%.
“C’è poco di cui essere ottimisti – secondo Riccardo Cavicchioli Presidente Lapam Carpi – perché continuano a calare le attività manifatturiere che hanno il più alto impiego di manodopera e posti di lavoro e da qui occorre ripartire e dalle attività agricole connesse al nostro territorio. Se è vero che aumentano le attività legate ai Servizi perché il nuovo modo di fare impresa presuppone che si esternalizzi parte del lavoro, è anche vero che le imprese se ne avvalgono per la necessità di assolvere ad adempimenti burocratici sempre più complicati”.
C’è anche una chiave di lettura positiva perché “la laboriosità ancora caratterizza il nostro territorio e c’è una nuova spinta all’imprenditorialità nel nostro territorio superiore al resto del modenese. Mancano i moltiplicatori, in Italia e in Europa, perché non c’è un contesto favorevole alla piccola e media impresa. Non si vuole vedere nelle pmi il cuore del Paese e non si vuole riconoscere il loro ruolo di motore propulsivo. Anzi, sembra proprio che si stia remando contro le piccole e medie imprese. A livello locale ci sono realtà limitrofe che negli ultimi quindici anni hanno lavorato per accrescere il proprio appeal mentre il nostro territorio è rimasto alla finestra e deve recuperare una visione e avere idee da portare avanti con pazienza nei prossimi quindici anni”.
S.G.
