La psicologa carpigiana Manuela Bellelli è stata selezionata nell’ambito del progetto nazionale Ania Cares ed è la referente modenese del gruppo di professionisti (150 in tutt’Italia) che offriranno, 24 ore su 24, il primo pronto soccorso psicologico alle vittime di incidenti stradali gravi. Da sempre sensibile ai temi della sicurezza stradale, fin dagli anni trascorsi in servizio alla Polizia Locale, la dottoressa Bellelli, dopo la laurea a Padova, ha frequentato il corso di alta formazione presso l’Università La Sapienza di Roma dove è entrata in contatto con la professoressa Anna Maria Giannini, responsabile scientifico del Progetto Ania Cares.
“ I traumi della strada determinano un forte impatto emotivo che coinvolge non solo le vittime dirette dell’evento ma anche i loro familiari e, a volte, pure gli operatori che intervengono nel soccorso. Oltre ai danni fisici di un incidente, ci sono conseguenze psicologiche di lunga durata, se non permanenti: problemi di sonno, incubi notturni, cefalee” spiega Manuela Bellelli. I parenti di vittime decedute riferiscono di aver perso interesse per le attività quotidiane, di soffrire di depressione o attacchi d’ansia, di non essere più sicuri delle proprie capacità di guida.
Il progetto Ania Cares oggi esteso a livello nazionale si propone di offrire un Pronto Soccorso Psicologico alle vittime dirette di incidenti stradali e ai familiari di persone coinvolte in incidenti gravi “con l’obiettivo di ridurre l’incidenza di eventuali problematiche psicologiche post-trauma e scongiurare il peggioramento della qualità della vita a carico dei familiari e dei gravi traumatizzati, garantendo un servizio di consulenza e supporto psicologico fin dai primi giorni dopo l’evento traumatico”.
Per attivare il pronto soccorso psicologico basta chiamare il numero verde 800.893.510 attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale e lo psicologo di turno nell’area indicata interviene in presenza oppure online garantendo otto incontri gratuiti, entro un anno dall’incidente stradale. Può essere attivato nella fase acuta già nel Pronto soccorso ospedaliero e nei momenti successivi. “Oltre a un protocollo strettamente clinico, finalizzato all’intervento sui disagi psicologici conseguenti all’esperienza traumatica, il progetto ha previsto la formazione di tutte quelle figure professionali che, a vario titolo, hanno contatti con le vittime di incidenti stradali e i loro familiari a partire dalle Forze di Polizia che intervengono al momento dell’incidente e che devono comunicare il decesso” aggiunge Manuela Bellelli.
“Si tratta di un piccolo aiuto – conclude – ma può essere di fondamentale sostegno per chi è stravolto dal dolore. L’operatore al termine degli otto incontri potrà poi valutare se è necessario un intervento d’aiuto più importante”.
Sara Gelli