Servizi di Salute Mentale dell’Area Nord, va in pensione il Direttore Giuseppe Tibaldi

Nominato nel 2018, continuerà ad occuparsi di formazione e a curare una collana di libri sulla salute mentale

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Dopo quasi quarant’anni di carriera, va in pensione il dottor Giuseppe Tibaldi, dal 2018 Direttore dei Servizi di Salute Mentale dell’Area Nord (Carpi e Mirandola), all’interno del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Modena. Tibaldi fa parte anche della Consulta regionale della Salute Mentale (ruolo che proseguirà anche in futuro) e del Direttivo Siep (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica), oltre ad essere componente di alcune associazioni nazionali e reti scientifiche internazionali.

Originario di Alba, il dottor Tibaldi ha studiato Medicina e successivamente Psicologia a Torino, dove ha vissuto e lavorato fino alla fine del 2017, nel Dipartimento di Salute Mentale, prima di approdare nell’azienda sanitaria modenese.

Nei suoi anni di carriera Tibaldi ha sempre svolto sia attività clinica che di ricerca, a livello nazionale e internazionale, con numerose pubblicazioni scientifiche.

Anche nel prossimo futuro, Tibaldi continuerà le proprie attività come formatore, sia nel campo delle pratiche dialogiche che nei percorsi di de-prescrizione.

Da circa 20 anni, Tibaldi è inoltre direttore di una collana della casa editrice ‘Mimesis’, dal titolo ‘Storie di Guarigione’, che pubblica storie positive sulla salute mentale e la promozione delle iniziative che ne favoriscono la stesura e la diffusione. “Il pregiudizio di inguaribilità rappresenta infatti – dichiara a proposito Tibaldi – l’ultimo muro del manicomio che resta ancora da abbattere”.

Nella sua esperienza in Ausl, Tibaldi ha rafforzato e migliorato l’attività dei servizi di salute mentale dell’Area Nord, anche in una chiave organizzativa.

“La Direzione Generale dell’Azienda USL di Modena ringrazia il dottor Tibaldi per l’impegno e il contributo nell’area della salute mentale, ambito che necessita di una visione capace di mettere al primo posto l’approccio umano, ancora prima di quello clinico. La sua competenza è stata e rimarrà un esempio per i colleghi che continueranno il loro percorso professionale nei servizi dell’Area Nord”.

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