L’ospedale Ramazzini casca a pezzi e su quello nuovo (per ora) tutto tace

L’ospedale Ramazzini casca a pezzi. Il nostro grande vecchio arranca ma dobbiamo prendercene cura perchè quello nuovo, se mai verrà realizzato - e il dubbio è lecito visto che se ne parla da vent’anni e questo momento storico non è certo all’insegna delle vacche grasse - lo vedremo tra un decennio. Il rischio dunque, come ha spiegato la consigliera Monica Medici è che, “se non destiniamo alla voce manutenzione ordinaria dell’attuale Ramazzini almeno 2 milioni di euro all’anno arriveremo a doverlo chiudere per inagibilità oppure diventerà un micro ospedale concentrato nell’unica zona nuova ovvero quella attigua al Ps. L’unica che regge”.

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L’ospedale Ramazzini casca a pezzi. Il nostro grande vecchio arranca ma dobbiamo prendercene cura perchè quello nuovo, se mai verrà realizzato  – e il dubbio è lecito visto che se ne parla da vent’anni e questo momento storico non è certo all’insegna delle vacche grasse – lo vedremo tra un decennio. A riaccendere i riflettori sulle tante criticità del nostro ospedale è stata la capogruppo di Fratelli d’Italia Annalisa Arletti con un’interpellanza urgente discussa in consiglio comunale giovedì 7 novembre. L’elenco è lungo, “infiltrazioni nei muri, guasti agli ascensori che mettono in seria difficoltà i pazienti disabili, ratti nel deposito biciclette, guano davanti ai poliambulatori. Condizione inaccettabili per le persone che vi lavorano e per i pazienti” denuncia Arletti. A fare il punto su quanto fatto sinora e sugli interventi programmati per cercare di metterci una pezza è stata l’assessora Tamara Calzolari: “l’Ausl di Modena ha richiesto e ottenuto dalla Regione l’autorizzazione ad accendere un nuovo mutuo in favore del Ramazzini, ad oggi in erogazione da parte di Cassa depositi e prestiti, del valore di 1 milione 230mila euro.  I lavori più urgenti sono già stati avviati: il rifacimento di alcune coperture, interventi di riparazione su impianti meccanici, elettrici e idraulici, tinteggiature e il ripristino di alcuni ascensori, grande nota dolente dell’ospedale, l’asfaltatura di Piazzale Donatori di sangue, l’adeguamento della struttura della salute mentale, il rifacimento delle colonne dell’acqua calda e fredda  in alcuni reparti”.

Entro la fine del 2024, prosegue Calzolari “si procederà con il rifacimento di altre coperture sui vari corpi dell’ospedale e gli ascensori dei corpi 6 e 12 verranno sostituti poiché non più riparabili”. E se in considerazione della continua presenza di guano, l’Ausl “sarebbe valutando di installare una rete anti volatili”, il vero problema è che il Ramazzini è ormai un pozzo senza fondo. “Manutentarlo è fondamentale – conclude Calzolari – ma noi spingiamo per un ospedale nuovo. In accordo con l’azienda sanitaria stiamo procedendo con l’acquisizione delle aree che saranno interessate dalla costruzione del futuro nosocomio ma siamo ancora in attesa del parere favorevole del Ministero delle Finanze rispetto alle risorse per avviare le opere. Il mio invito ai colleghi della minoranza è dunque quello di aiutarci affinché tali risorse vengano sbloccate quanto prima. La questione non è legata alla bontà del progetto, su cui il Ministero della Salute non ha espresso alcuna riserva, bensì al denaro”.

Già, è decisamente una questione di denaro, come affonda la civica Monica Medici: “l’Agenzia delle entrate, su richiesta dell’Ausl di Modena, ha stimato il valore dell’ospedale in 80 milioni. 1 milione 230mila euro su una struttura come quella è semplice manutenzione ordinaria, non straordinaria. Il fatto che per una cifra come quella abbiano dovuto chiedere un mutuo è emblematico: significa che le casse sono vuote. Si spendono 4 milioni per l’ampliamento del Pronto soccorso ma si dimentica di dire che una parte resterà al grezzo… soldi non ce n’è. Il Ministero continua a non pronunciarsi sul progetto del nuovo ospedale perchè non sta in piedi. Si parla di 125 milioni: 60 dalla Regione e 65 in project financing, più altri 15 milioni per le attrezzature ma si sa che ne costerà almeno 180. Se al Ministero qualcuno sa fare i conti è ovvio che temporeggi per mettere la regione con le spalle al muro. Noi abbiamo imprenditori generosi ha detto qualcuno, ma Babbo natale non esiste”. Il rischio dunque, come ha chiosato Medici concludendo il su intervento è che, “se non destiniamo alla voce manutenzione ordinaria dell’attuale Ramazzini almeno 2 milioni di euro all’anno arriveremo a doverlo chiudere per inagibilità oppure diventerà un micro ospedale concentrato nell’unica zona nuova ovvero quella attigua al Ps. L’unica che regge”.

Jessica Bianchi

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