Quando la memoria si fa speranza grazie al teatro

La collaborazione tra l’associazione culturale AppenAppena Aps e il Comune di Novi di Modena continua con la rassegna teatrale Concentrico Agorà dal titolo Memorie e Identità: tre spettacoli teatrali gratuiti a Novi di Modena e Rovereto s/S per esplorare e condividere le storie che hanno plasmato il nostro passato, illuminando le esperienze umane dietro i grandi conflitti e le trasformazioni sociali. Il primo appuntamento è Iliade di e con Giuseppe Ciciriello con le musiche dal vivo di Piero Santoro, sabato 16 novembre, alla Sala Civica Ferraresi di Novi, alle 21.

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La collaborazione tra l’associazione culturale AppenAppena Aps e il Comune di Novi di Modena continua con la rassegna teatrale Concentrico Agorà dal titolo Memorie e Identità: tre spettacoli teatrali gratuiti a Novi di Modena e Rovereto s/S per esplorare e condividere le storie che hanno plasmato il nostro passato, illuminando le esperienze umane dietro i grandi conflitti e le trasformazioni sociali. La rassegna è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e prevede due matinèe dedicati alle scuole secondarie del territorio e repliche serali aperte al pubblico, tutti gli spettacoli saranno a ingresso libero e gratuito.

Attraverso il teatro si vuole offrire uno spazio di riflessione e connessione, dove il pubblico può immergersi nelle narrazioni storiche e contemporanee, scoprendo il potere trasformativo della memoria e del racconto. L’obiettivo è rinnovare il senso di comunità, promuovere il dialogo e stimolare una coscienza sociale attiva e partecipe, portando luce sulle storie di resistenza, resilienza e speranza che ci definiscono.

Sabato 16 novembre – Sala Civica Ferraresi – Novi di Modena – ore 21:00

Il primo appuntamento della rassegna è Iliade di e con Giuseppe Ciciriello con le musiche dal vivo di Piero Santoro. I due artisti pugliesi riportano in scena la produzione Concentrico Festival: il racconto degli ultimi 51 giorni di Troia, una guerra che ancora continua a raccontarci tutte le guerre, che trovano ogni volta pretesti diversi, ma in fondo gli stessi moventi. Una guerra di culture, sulla linea di confine, la storia che si ripete inesauribile e insensata, senza memoria di sé stessa. Questa narrazione dell’Iliade è un racconto moderno, proposto nel modo più antico: un attore, uno sgabello e la musica. Parole e gesti narrano dei protagonisti di una guerra lontana ma che ancora continua a raccontarci il nostro tempo. “Che la guerra si muove per interesse, si combatte per amore e si vince con l’inganno. Che dalla vita e dall’amore nessuno ha scampo”.

Sabato 30 novembre – Sala Tina Zuccoli – Rovereto s/S – ore 21:00

La rassegna continua con StupidoRisiko. Una geografia di guerra del Teatro di Emergency: una critica ragionata e ironica della guerra e delle sue conseguenze. Il racconto, partendo dalla Prima Guerra Mondiale e passando per la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, arriva fino alle guerre dei giorni nostri. Episodi storicamente documentati e rappresentativi si susseguono in modo cronologico e sono intervallati dalla storia di un marine, che parla toscano e che rappresenta il soldato di oggi. È possibile raccontare una geografia di guerra? Guernica è solo il titolo di un quadro? Può una nazione civilizzata essere capace di un olocausto? E il cinema, che c’entra con tutto questo? Lo spettacolo vuole raccontare in forma semplice, chiara e anche ironica alcuni aspetti e avvenimenti della guerra e della sua stupidità, che spesso sono dimenticati o ignorati. Un racconto spregiudicato per comprendere ancora una volta l’inutilità di tutti i conflitti, gli stessi che l’associazione Emergency cerca di contrastare ogni giorno. Una forma di sensibilizzazione artistica che trova nel teatro il suo strumento più efficace. Con Francesco Grossi, drammaturgia e regia Patrizia Pasqui, produzione Emergency Onlus.

Sabato 11 gennaio – Sala Civica Ferraresi – Novi di Modena – ore 21:00

L’ultimo spettacolo in programma affronta uno dei conflitti più recenti e ci spinge a riflettere sulla contemporaneità e su come la storia crudelmente si ripeta. Roberta Biagiarelli porta in scena A come Srebrenica. Una storia d’assedio, in occasione della ricorrenza nel 2015 del trentennale del massacro. La testimonianza sul genocidio di Srebrenica ha debuttato nel 1998 e fino ad oggi è stata replicata per ben oltre 600 volte in Italia e all’estero. A Srebrenica è stata scritta una delle pagine più oscure del Novecento e anche da quel luogo occorre ripartire per ri-pensare l’Europa, per non cadere nell’errore di liquidare il conflitto balcanico come qualcosa di risolto e lontano nel tempo. Una lezione della memoria contro il pericolo dei nazionalismi, delle divisioni e delle manifestazioni di intolleranza. Riconosciuto a livello internazionale come l’ultimo Genocidio compiuto nel cuore d’Europa dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Srebrenica non ha ancora visto una piena assunzione di responsabilità da parte dell’Europa per ciò che accadde in quel luogo. “Io sono nata in un paese davanti al mare…”, una donna torna bambina scrutando l’orizzonte dalla costa orientale dell’Italia. “Cosa c’è dall’altra parte?” si chiede. Una domanda semplice, ma quella domanda non ce la siamo fatta, quando la risposta era una: dall’altra parte del mare c’era una terra e una guerra. Un’attrice sola sul palco, per più di un’ora, diventa narratrice e protagonista di una storia dove la Ragion di Stato e gli Interessi di Politica Internazionale hanno giocato a Risiko con la vita di decine di migliaia di persone.

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