Ogni anno, il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999. Quest’anno, e per la prima volta, il Museo Civico di Correggio intende promuovere la lotta e la denuncia di questa terribile piaga sociale anche attraverso il linguaggio dell’arte. Lo fa per tutto il mese di novembre attraverso l’esposizione presso il Salone degli Arazzi di due opere di artisti modenesi, Carlo Moretti e Angelo Baldaccini, noti nel panorama artistico contemporaneo nazionale. La prima opera appartiene a Carlo Moretti originario di Suzzara (MN) e residente a Novi di Modena, pittore e poeta riconosciuto a livello nazionale e internazionale. L’opera qui esposta dal titolo (Es)Senza è stata realizzata dall’artista nel 2016. La tavola in legno proveniente dalla golena del Po è stata lavorata e trattata per ospitare due file di personaggi che si tengono saldamente per mano. Gesto questo identificato come emblema di una comunità unita, coesa nella denuncia ma anche nel sostegno di chi sta intorno e dietro la vittima di violenza, rappresentata acefala nell’opera. L’assenza sottolineata dal buco interno alla tavola è profonda e lancinante sulla tavola quanto lo è nell’immaginario collettivo di una società che perde un pezzo di se stessa quando cede o quando è vittima di violenza. Ma il messaggio non è denuncia di qualcosa che purtroppo già conosciamo, non mira a porre l’accento sul fatto, ma mette in luce le potenzialità di quello che si può e si deve fare. Solo una società che si sostiene reciprocamente può fermare la deriva. Una società che cammina insieme e insieme lotta. Una società che non ti abbandona ma che ti sostiene. Una società che previene il male, lo analizza, lo individua, lo conosce e lo debella. La seconda opera è di Angelo Baldaccini, artista formatosi all’Istituto d’Arte Venturi di Modena. Titolare dell’azienda Neon King a Modena per le insegne luminose, oggettistica, mobili particolari e strutture di varia natura utilizza molti materiali di scarto (plexiglass, poliuretano, metalli, smalti) per le sue opere. Ogni dettaglio, ogni effetto e ogni soluzione è studiato prima di trovare la forma definitiva in opere costruite con una straordinaria combinazione di materiali non più utilizzabili che assumono valore di racconto. Così realizza le opere con divertissement, con una certa ironia, affrontando temi anche di impegno sociale. Baldaccini è autore di installazioni che rimandano alla violenza sulle donne, agli incidenti mortali sul lavoro e sulle strade, alle “stragi” in mare di immigrati, in particolare adolescenti. L’opera esposta si intitola 6.1.0. – Sei uno zero ed è stata realizzata nel 2022. L’artista racconta che il progetto nasce da una coincidenza di fattori. Ascoltando distrattamente l’emittente radiofonica Radio Maria, l’artista sente lo speaker pronunciare il contatto telefonico della radio enunciando un numero alla volta 6 – 1 – 0 ripetuto per due volte. Pronunciando questi tre numeri l’artista avverte l’offesa intrinseca nel sintagma “Sei uno zero!” ovvero “non vali nulla”. Da lì l’idea di una nuova opera di denuncia legata anche a notizie di cronaca molto recenti che hanno visto vittime di abusi numerose donne. L’opera in ceramica raku rappresenta un gesto d’amore che se compiuto da mani e intenzioni lascive ma soprattutto senza il consenso della donna, si trasforma in abuso e violenza offendendone la personalità e riducendola a puro oggetto del desiderio maschile: carne priva di anima, pensiero e sentimento. L’amore è innanzitutto rispetto, comprensione e gentilezza.
ORARI – Le opere saranno visitabili nei giorni e orari di apertura del Museo e saranno esposte fino a domenica 1 dicembre. Nel mese di novembre, il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. Chiuso lunedi tutto il giorno e mercoledi pomeriggio.