Arriva al cinema Il pazzo di Dio, la strada di Don Oreste Benzi regia di Kristian Gianfreda. Il doc-film racconta la vita e le battaglie di don Oreste Benzi, il “parroco dalla tonaca lisa”, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII e che, grazie alla forza della sua fede, al suo coraggio e all’incrollabile convinzione che ogni vita ha il diritto di esistere, è riuscito a cambiare la storia di migliaia di persone. Il documentario prodotto dalla Coffee Time Film di Rimini, casa di produzione cinematografica indipendente nella quale lavorano persone cresciute accanto a don Oreste, è realizzato grazie al sostegno della Film Commission Emilia–Romagna, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e di alcune aziende del territorio che hanno scelto di investire nel progetto: Coop. Sociale La Fraternità, Coop. Sociale Il Calabrone – Cremona, Coop. Sociale Comunità Papa Giovanni XXIII, la Società Vertical S.r.l., Gruppo Società Gas Rimini.
La regia è di Kristian Gianfreda al suo secondo lungometraggio cinematografico dopo l’esordio nel 2019 con il film Solo cose belle. Oltre al regista, firmano il documentario Giacomo Giubilini, sceneggiatore e consulente editoriale Rai e Miriam Febei della Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII e collaboratrice di Coffee Time Film. Alla fotografia e alla macchina da presa Luca Nervegna, Matteo Parisini al montaggio e la colonna sonora originale è di Daniele Torri e Matteo Santini.
Primi Anni ’70 – Don Benzi è un sognatore visionario convinto di poter cambiare il mondo, ma nessuno gli dà credito. Con l’aiuto di un gruppo di volontari sgangherati realizza progetti e apre case di accoglienza in Italia e nel mondo. In particolare, negli Anni ’90, Don Oreste, nonostante le critiche e l’incredulità della gente, porta alla luce il dramma della prostituzione schiavizzata. Da quel momento fino alla sua morte, nel 2007, don Oreste non ha mai smesso di lottare per gli ultimi della società. Il documentario mette insieme il presente e il passato in un unicum narrativo in cui si alternano la profondità e l’intimità delle parole di Don Oreste con le voci concitate delle trasmissioni televisive (Teche Rai) e delle folle riunite nel centro di Rimini a manifestare per il diritto al lavoro dei disabili (immagini di repertorio, 1° maggio 1973). Don Oreste Benzi, è stato definito in tanti modi: prete degli ultimi, parroco dalla tonaca lisa, martire della carità, il santo degli umili. Papa Benedetto XVI lo ha ricordato come “infaticabile apostolo della carità”.
“A me – soleva ripetere Don Oreste Benzi – non è mai dispiaciuto essere spregiudicato. Spregiudicato vuol dire non mettere i paletti davanti al Dio che viene, all’avventura. A me è piaciuta sempre l’avventura, nel senso etimologico del termine: un qualcosa che viene, e che quindi non c’era. A me piace andare verso ciò che viene, non rimanere fermo a ciò che c’era”.
Per Don Oreste Benzi è in corso il processo di Beatificazione, che lo ha portato a essere dichiarato Servo di Dio e che ora è al vaglio della Congregazione dei Santi presso la Santa Sede.