Gli infermieri picchiati: “calci e pugni con una ferocia spaventosa”

Gli aggressori rischiano fino a quattro anni di pena secondo le novità introdotte con la legge Nordio.

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Lo hanno insultato pesantemente e minacciato spingendolo contro la parete fino a metterlo all’angolo per riempirlo di calci e pugni. Richiamato dalle urla, il collega lo ha visto sanguinante e si è messo in mezzo creando una via di fuga.

Ciò che è successo lo scorso lunedì 25 ottobre è solo l’ultimo episodio di aggressione a operatori sanitari che stavano facendo il loro lavoro nel Reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Baggiovara. A distanza di alcuni giorni sui loro volti c’è ancora il segno delle ferite riportate.

“Quella mattina – racconta l’infermiere Maurizio Alaimo – mi sono recato in servizio come ogni mattina a fare il lavoro che amo. Durante la normale routine della mattina c’è stata una futile incomprensione con una paziente ma sembrava tutto finito lì. Invece all’improvviso dal nulla è scaturita un’aggressione nei miei confronti da parte dei parenti di questa paziente”.

La paziente originaria della Calabria era entrata per accertamenti e si sarebbe dovuta sottoporre al prelievo di sangue ma quando si è trovata davanti un tirocinante ha dichiarato “io non sono una cavia” rivolta all’infermiere che le chiedeva se il prelievo potesse essere eseguito da un tirocinante universitario al terzo anno di studi come previsto dal piano formativo. A quel punto l’infermiere ha effettuato lui stesso il prelievo.

La paziente ha poi chiamato il marito e altri due familiari che si sono presentati in ospedale fuori dall’orario di visita chiedendo di poter incontrare l’infermiere in questione e dalle offese sono passati alle botte.

“E’ stata un’aggressione fisica con pugni, schiaffi e pedate da parte di tutti e tre i familiari nei miei confronti, in maniera paurosa mi hanno messo all’angolo e tutti e tre con una ferocia spaventosa. E’ la prima volta che mi accade una cosa simile e spero sia l’ultima. Ancora non sono tornato al lavoro e solo al pensiero mi salgono le palpitazioni e ho paura. Adesso sto male non tanto fisicamente perché sono dolorante ma la pellaccia ce l’ho dura, quanto piuttosto psicologicamente perché è devastante”.

Il collega Vincenzo Giambruno intervenuto in difesa di Alaimo si è trovato di fronte a una scena terribile. “Maurizio era all’angolo, sanguinante, e veniva brutalmente picchiato. Sono rimasto paralizzato dalla paura poi ho reagito e mi sono mosso per evitare il peggio creando la via di fuga per noi. C’era una tale cattiveria che non ci sono parole per raccontarla”.

Gli aggressori rischiano fino a quattro anni di pena secondo le novità introdotte con la legge Nordio. Ascolta l’intervista all’avvocato Lorenzo Muracchini legale dei due infermieri

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