Recensione di “Abbiamo due occhi per vedere”

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«Non dimenticare che hai due occhi per vedere, per guardare tutto nella sua interezza. »
Abbiamo due occhi per vedere” (Rizzoli) è il secondo albo illustrato scritto da Baptiste Beaulieu, medico e scrittore francese, e illustrato dall'illustratrice canadese di origine cinese Qin Leng.
Anche in questo caso lo scrittore si è ispirato alla sua esperienza personale di medico di medicina generale, come viene spiegato alla fine del libro, in appendice. 
In “Abbiamo due occhi per vedere”, il protagonista è un bambino che una sera guarda fuori dalla finestra della sua cameretta. Quando la notte cala sul suo viso, la Stella Polare e la Luna si posano nei suoi occhi e, quando si risveglia la mattina dopo, scopre di avere due occhi diversi: un occhio che sembra una falce di luna e l'altro che somiglia a una stella e inizia a vedere le cose in modo diverso. 
I suoi genitori, preoccupati, lo portano dal medico, ma lui li rassicura: tutti i bambini hanno due occhi per vedere, 'per guardare tutto nella sua interezza', solo che poi, da adulti, se lo dimenticano. Con l'occhio della luna percepiscono ciò che è bello, buono, gioioso. Con l'occhio della stella, ciò che è brutto o triste.
Nel corso della storia il bambino impara ad accogliere la vita in tutta la sue complessità, con tutte le infinite sfumature di emozioni e accadimenti, le sue luci e le sue ombre e, a comprendere, che non è mai tutto bianco o nero in modo netto.
Un albo illustrato che suscita e commuove, trasversale, che può essere interpretato in un modo completamente diverso a seconda dell'età. 
Baptiste Beaulieu sceglie di avvicinarsi metaforicamente al modo in cui possiamo percepire le cose: il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, lasciando al lettore adulto una miriade di domande e riflessioni: dov'è finita la nostra anima infantile, come possiamo recuperarla? Siamo in grado di superare le difficoltà della vita continuando a meravigliarci delle piccole gioie quotidiane? Siamo ancora in grado di aiutare chi soffre? 
Accompagnano la narrazione le incantevoli illustrazioni di Qin Leng con le sue linee lievi, i tratti accennati, i colori tenui degli acquerelli e la dinamicità delle figure che rendono perfettamente lo stato d'animo dei personaggi.

Chiara Sorrentino

 

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