Roberta Urselli, “Con Acasamia apro le porte della mia cucina”

Per metà emiliana e per metà di origine pugliese, Roberta Urselli, 42 anni di Correggio, geometra e appassionata di teatro, da alcuni mesi ha aperto la porta della sua cucina per dare vita al format Acasamia Food Lab, ovvero un corso di cucina in un ambiente familiare: “ogni volta che faccio un corso è come stare in scena quattro ore: mi piace raccontare degli aneddoti sugli alimenti e le cotture e mi piace che sia fatto in un ambiente familiare dove, chi ha deciso di partecipare, si senta a casa come se fosse a un pranzo tra amici”.

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Si chiama Acasamia Food Lab il corso di cucina a casa dello chef ideato e messo a punto da Roberta Urselli, 42enne correggese, con un diploma di geometra, un passato da impiegata in un ufficio tecnico comunale e un presente da cuoca e da insegnante di cucina.

Roberta, quando e come è nata la tua passione per la cucina? Qualcuno in famiglia te l’ha trasmessa?

“Cucino da sempre, ho ancora il mio primo libro di cucina dove c’è scritta la ricetta per preparare i grissini con il prosciutto, probabilmente la mia specialità a 4 anni. In realtà i miei genitori erano molto impegnati e la nonna più vicina a me era un’appassionata della gastronomia sotto casa, ma quando andavo al mare in Salento dalle mie zie e dalla mia nonna paterna amavo mangiare ciò che preparavano: piatti semplici della tradizione pugliese preparati con attenzione, precisione e cura e questo sicuramente mi ha influenzato”.

Hai seguito dei corsi?

“Sì, ho seguito vari corsi negli anni, tutti amatoriali: di cucina base, vegetariana, vegana  etnica…”.

Come definiresti il tuo approccio in cucina?

“Per me cucinare è cura, è un regalo, è tempo, perché per cucinare ci vuole tanto tempo che si dedica agli altri, è condivisione di storie e meraviglia, ed è incredibile come stando seduti intorno ad un tavolo si possa viaggiare per tutto il mondo”.

Quando hai deciso di aprire la porta di casa tua dando vita al progetto culinario Acasamia?

“L’avventura di Acasamia è iniziata a gennaio del 2024 dopo aver capito finalmente come conciliare le mie due grandi passioni: la cucina e il teatro. Ogni volta che faccio un corso è come stare in scena quattro ore, mi piace raccontare degli alimenti, delle cotture, degli aneddoti e ovviamente le ricette e mi piace che sia fatto in un ambiente familiare dove chi ha deciso di partecipare si senta a casa come se fosse ad un pranzo tra amici. Mi piace pensare che chi sceglie di fare un corso Acasamia è perché vuole dedicare a se stesso un tempo speciale”.

Ci spieghi come funziona e quali sono le ricette che vanno per la maggiore?

“Ci sono due tipi di corsi: il corso base che è un corso in tre serate dove insegno preparazioni classiche, che poi vengono utilizzate anche per ricette più complesse, e i corsi giornalieri che sono tematici. Per esempio, c’è il corso pic-nic, quello di cucina cinese o ancora vegetariano con verdure invernali. A novembre ne uscirà uno sul riso e poi dal 2025 anche uno di cucina messicana e un altro sulle uova. Sicuramente le ricette del menù vegetariano sono quelle che, per il momento, hanno avuto più successo”.

Sogni e progetti per il futuro?

“Sono tanti, ma il primo che mi viene in mente è che mi piacerebbe insegnare ‘il piacere di cucinare per gli altri’ anche a casa degli altri, magari portando in giro per l’Italia un nuovo progetto intitolato Acasatua e mescolando così tradizioni e storie. Per il momento potete seguirmi sulla mia pagina Instagram: acasamia_foodlab. A conclusione vorrei ringraziare i miei figli Alessandro e Lisa perché avere il loro sostegno e la loro disponibilità ad aprire casa nostra è per me fonte di grande incoraggiamento e stimolo per il futuro”.

Chiara Sorrentino

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