Incentivi dalla Regione per sostituire caldaie, stufe e vecchi camini

Vecchi camini e caldaie addio. È aperto il bando della Regione che mette a disposizione 19 milioni di euro per rottamare un generatore di calore a biomassa legnosa (camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia a legna/pellet) e, contestualmente, acquistare e installarne uno nuovo a 5 stelle o una pompa di calore. C’è tempo fino al 31 dicembre 2024 per richiedere il contributo che permette di migliorare l’efficienza energetica degli impianti di riscaldamento nelle case e ridurre l’inquinamento atmosferico.

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Vecchi camini e caldaie addio. È aperto il bando della Regione che mette a disposizione 19 milioni di euro per rottamare un generatore di calore a biomassa legnosa (camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia a legna/pellet) e, contestualmente, acquistare e installarne uno nuovo a 5 stelle o una pompa di calore. C’è tempo fino al 31 dicembre 2024 per richiedere il contributo che permette di migliorare l’efficienza energetica degli impianti di riscaldamento nelle case e ridurre l’inquinamento atmosferico. Con il nuovo Piano Aria (PAIR 2030) adottato nell’aprile 2023 è previsto, infatti, l’obbligo di installazione di impianti a biomassa per riscaldamento domestico almeno 5 stelle. Il bando, dunque, è un aiuto per quei cittadini che vogliono sostituire gli impianti inquinanti con quelli più efficienti, ed è coerente anche con gli obiettivi e gli indirizzi del Piano Energetico Regionale (PER). I contributi possono essere richiesti sino al 31 dicembre 2024, ovvero fino a esaurimento dei fondi disponibili dai cittadini in possesso dei requisiti e saranno assegnati secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande.

Destinatari del bando

Possono presentare domanda: le persone fisiche che siano residenti in un comune dell’Emilia-Romagna ubicato nelle zone Agglomerato di Bologna, Pianura Ovest e Pianura Est (l’elenco dei comuni ripartiti per zone è consultabile qui), che risultino essere proprietari oppure detentori/utilizzatori di una unità immobiliare di qualsiasi categoria catastale e che abbiano la residenza nell’immobile oggetto dell’intervento. Condizione necessaria per la partecipazione al bando è che il richiedente risulti assegnatario dal GSE (Gestore servizi energetici), a decorrere dal 1^ gennaio 2023, del contributo ‘Conto termico’ 2.0, il fondo che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili di edifici o singole unità immobiliari accatastate e dotate di un impianto di riscaldamento.

A cosa servono i contributi e a quanto ammontano

La sostituzione deve riguardare un camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia legna/pellet di potenza inferiore o uguale a 35 kWt, con classificazione ambientale inferiore o uguale a 4 stelle, con: nuovi impianti a biomassa di potenza inferiore o uguale a 35kWt almeno di classe 5 Stelle; pompe di calore. Il contributo regionale, la cui entità viene determinata fino al raggiungimento del 100% della spesa ammissibile validata dal Gse, è concesso a fondo perduto ad integrazione di quello riconosciuto dal Gse. Gli importi massimi di contributo varieranno in funzione delle tipologie di impianto installato: caldaia a legna fino a 8 mila euro; caldaia a pellet fino a 7 mila euro; pompe di calore fino a 6 mila euro; termocamini / termostufe / termocucine (queste ultime ammesse esclusivamente se generatori di calore collegati tramite scambiatori all’impianto di riscaldamento a radiatori o a pavimento) fino a 5 mila euro; inserto camino a legna fino a 4 mila euro; inserto camino a pellet fino a 4 mila euro; stufa a legna fino a 3 mila euro; stufa a pellet fino a 3 mila euro. Sono escluse dalla rottamazione le cosiddette “cucine economiche” e non sono ammessi contributi per casi di nuova installazione.

Come fare richiesta e quando

Le domande di contributo devono essere presentate esclusivamente per via telematica collegandosi a questo indirizzo. Alla piattaforma è possibile accedere soltanto con le credenziali di identità digitale Spid, con la Carta di identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). Le domande possono essere presentate alla Regione fino alle ore 14 del 31 dicembre 2024 salvo esaurimento dei fondi disponibili.