Carpi, San Giacomo svela i suoi segreti

Non esistono testimonianze scritte per ricostruire l’origine del tabernacolo con l’immagine di San Giacomo salvata dalla distruzione da Norberto Beltrami.

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Non esistono testimonianze scritte per ricostruire l’origine del tabernacolo con l’immagine di San Giacomo salvata dalla distruzione da Norberto Beltrami. Originariamente l’effigie del santo era in rame e si trovava lungo via San Giacomo all’incrocio con Via Croce, in aperta campagna. Sull’asse di Via Croce fu poi costruita via Dell’Industria ma come si vede dalla cartografia degli anni Settanta un tempo neanche troppo lontano era percorsa dai pastori che scendevano dal Passo delle Radici e arrivavano da via Fornaci e percorrevano lo stradello Croce per poi proseguire in direzione della zona del Po dove andavano a svernare

Oggi dove un tempo c’era il tabernacolo si apre la zona industriale di Carpi e in quel punto si trova un’azienda di serramenti

Norberto Beltrami lo ha poi collocato in via San Giacomo: l’immagine incisa nel rame non ha retto agli agenti atmosferici e a Romano Pelloni fu affidato il compito di replicarla: quella che ancor oggi si vede è il frutto delle sue lunghe ricerche e dei suoi studi.  Alla fine di via San Giacomo dove la strada è chiusa da due new jersey in cemento, c’è chi si ferma per una preghiera e chi per lasciare un lumino soprattutto in questo periodo. Il 25 luglio ricorre San Giacomo e Sara, in memoria del marito Norberto, si fa carico dell’illuminazione notturna per un periodo di due mesi. Se ci fosse anche l’illuminazione pubblica sarebbe più sicuro percorrere quel tratto.

L’estate in cui Romano Pelloni consegnò l’immagine di San Giacomo ci fu una grande festa a Villa Ascari dove si ritrovarono tutti coloro che abitavano nella via insieme ai volontari della chiesa di San Nicolò che si preoccuparono di organizzare il buffet.

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