Nel Biscione continua, seppur a rilento, l’acquisizione in via bonaria di appartamenti da parte del Comune di Carpi che, quattro anni fa, ha concepito il piano di recupero da 9 milioni di euro del complesso di via Unione Sovietica 2 da attuare insieme ad Acer per ricavare nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e riqualificare così un immobile in stato di degrado e a rischio sociale.
Dopo l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, in conseguenza del quale la società Shanich srl ha manifestato l’intenzione di procedere alla cessione dell’immobile di sua proprietà, il Comune di Carpi ha proceduto all’acquisto per 36.816 euro dell’unità immobiliare non residenziale di 104 mq posta al primo piano.
Ad oggi gli alloggi acquistati sono 17. Comune e Acer dovrebbero acquisirne 55, sui 90 complessivamente presenti nel Biscione, per poter procedere con l’operazione di recupero complicata ulteriormente dal blocco del governo al Superbonus su cui si contava per gli interventi di riqualificazione energetica e sismici a carico dei privati che resteranno proprietari dei loro appartamenti.
Resta in alto mare anche la trattativa per l’acquisto all’interno del Biscione delle due sale utilizzate come sede da cinque associazioni islamiche per le quali, in assenza dei requisiti per poter rientrare nel piano espropriativo, sono da approntare proposte alternative che possano incontrare la loro approvazione oppure resteranno lì.
La riqualificazione del Biscione si sta rivelando un percorso più insidioso del previsto e di difficile attuazione ma la nuova Giunta è intenzionata a proseguire nonostante i numerosi ostacoli.
Ad oggi il Biscione, tra spese di progettazione, consulenza piano recupero e legali e acquisizione di appartamenti e locali non residenziali è costata a Comune di Carpi e Acer, ente capofila, quasi un milione di euro.
S.G.