Milano ricorda i martiri della strage nazi-fascista del Cibeno in cui nel 1944 morirono giustiziati 67 deportati, la maggior parte di origine milanese, reclusi nel campo di Fossoli, in provincia di Modena. Domenica una cerimonia proprio nel luogo del martirio ricorderà tutte le vittime con la consegna simbolica di 67 pietre di inciampo. Alla commemorazione parteciperà anche la città di Milano con il suo gonfalone accompagnato dalla consigliera comunale Diana De Marchi, in rappresentanza dell’amministrazione. Questa mattina a Palazzo Marino, sede del Comune, si è invece tenuto un convegno commemorativo
L’età dei caduti, 67 di cui 19 milanesi, “variava dai 18 ai 63 anni e molti erano sposati e i figli all’epoca erano in tutto 45 – ha spiegato Carla Bianchi Iacono, presidente della neo nata Associazione Familiari dei Caduti nell’eccidio del Cibeno -. A metà anni ’90, trascorsi 50 anni dalla strage, i familiari presenti alle commemorazioni erano ridotti ormai a un piccolo gruppo, che si è però consolidato negli anni successivi con l’arrivo di altri familiari, di seconda generazione per mantenere viva la memoria”. Da qui poi la necessità di fondare l’associazione, per ricordare “quegli italiani che avevano combattuto e avevano sognato una nuova Italia, che avevano come obiettivo una società più giusta e solidale per il bene comune”. La richiesta è di intitolare a Milano uno spazio urbano, una via o una piazza, ai 67 martiri di Cibeno, perché fino ad ora questa cosa non é stata fatta.