La mummia di Ancòn su Rai Uno con Alberto Angela

Giovedì 11 luglio nella trasmissione “Noos” un servizio sugli studi medici realizzati sul reperto archeologico del Museo civico di Modena in vista della mostra di novembre.

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A Modena è arrivata nell’Ottocento, ma la mummia della giovane donna di Ancòn, ritrovata da esploratori modenesi in una necropoli delle Ande peruviane e poi donata al Museo civico, risale al XIV secolo e in novembre sarà al centro di una mostra dedicata proprio a quei ritrovamenti archeologici. Nel frattempo, gli studi che si stanno svolgendo su questo straordinario reperto sono tra i temi della puntata di giovedì 11 luglio del programma di Rai Uno, Noos – l’avventura della conoscenza, condotto da Alberto Angela. Le telecamere sono entrate nei Laboratori didattici del corso del corso di Laurea di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, nella sede di Forlì, situati presso l’ospedale Morgagni Pierantoni, nel reparto di Radiologia dell’ospedale forlivese, nel servizio di Radiologia dell’Azienda ospedaliera universitaria del Policlinico di Modena e, naturalmente, al Museo civico dove dal 9 novembre, appunto, verrà allestita fino all’8 giugno 2025 la mostra Genti di Ancòn. Archeologia del Perù da un viaggio intorno al mondo che avrà una sezione speciale dedicata alla ragazza e a otto crani, anche loro mummificati naturalmente a causa del clima desertico di quell’area delle Ande.

L’iniziativa rientra nel progetto di “riscoperta” delle raccolte ottocentesche del Museo civico nell’ambito del quale sono già state realizzate le mostre sulla collezione dell’Antico Egitto, sui manufatti in selce del Paleolitico francese e su un nucleo di oltre cento terrecotte votive provenienti dalla città etrusca di Veio. L’esposizione si aprirà con il racconto del viaggio di circumnavigazione del globo della Corvetta Vettor Pisani sulla quale viaggiarono anche i due ufficiali modenesi Antonio Boccolari e Paolo Parenti, che durante una lunga sosta in acque peruviane raccolsero, nel corso di una “passeggiata archeologica”, gli oggetti che al ritorno donarono al Museo cittadino e che oggi costituiscono il nucleo principale della sezione dedicata al Perù precolombiano. Grazie anche a postazioni multimediali, saranno presentati i risultati di uno studio interdisciplinare che ha visto coinvolti Mirko Traversari, dottore di ricerca in Antropologia Fisica, per le analisi paleopatologiche e bioantropologiche, Donata Luiselli ed Elisabetta Cilli del Dipartimento di Beni culturali, Università di Bologna Settore scientifico disciplinare per le analisi genetiche. A completamento dello studio sono previste altre analisi e una tomografia assiale computerizzata della mummia, presso il Policlinico di Modena, e la datazione al radiocarbonio presso il Cedad, Centro di ricerca e servizio dell’Università del Salento.