Privacy dei dati sanitari, ultimi giorni per tutelarsi

Entro il 30 giugno si può scegliere se rendere disponibili le informazioni cliniche riservate registrate fino al maggio 2020

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Foto di repertorio

C’è tempo fino al 30 giugno per opporsi all’inserimento automatico nel Fascicolo sanitario elettronico di dati e documenti relativi a prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale prima del 19 maggio 2020. Chi non vuole che tutte le sue informazioni cliniche (su situazioni di salute e relative prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale fino al 18 maggio 2020) vengano catalogate automaticamente nel database sanitario personale deve opporsi in forma scritta entro domenica prossima. Fino al maggio 2020 era ancora richiesto il consenso sulla privacy, poi, in piena pandemia, il decreto Rilancio aveva tolto ai cittadini il consenso e nel Fascicolo Sanitario Elettronico si era iniziato a raccogliere le informazioni senza più autorizzazione dei cittadini.

A ricordare la scadenza è la campagna di informazione del Ministero della Salute predisposta da un lato per informare i cittadini sull’utilità di questo strumento, in fase di potenziamento e miglioramento grazie ai fondi del PNRR, dall’altro per dare attuazione alle disposizioni dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali. Il mancato accesso al servizio online “FSE – Opposizione al pregresso” o l’accesso al servizio senza registrare la propria opposizione comporterà il caricamento automatico dei propri dati e  documenti sanitari disponibili (antecedenti al 19 maggio 2020).

Cosa serve per opporsi al pregresso

L’assistito accede al servizio on line del Fascicolo Sanitario Elettronico  “FSE-Opposizione al pregresso” con uno degli strumenti di identità digitale: Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale), Cie (Carta d’Identità Elettronica), Cns (Carta Nazionale dei Servizi). Se non ne è in possesso, può comunque esercitare il diritto all’opposizione accedendo all’apposita funzione online presente nell’area libera del Sistema TS con: Tessera sanitaria o codice STP (Straniero Temporaneamente Presente). Le persone che non hanno la possibilità di accesso digitale possono essere assistite da intermediari autorizzati presso la propria Ausl. Tutte le informazioni e le istruzioni dettagliate sono disponibili sul sito del Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/portale/fascicoloSanitarioElettronico/dettaglioContenutiFSE.jsp?lingua=italiano&id=6183&area=fascicoloSanitarioElettronico&menu=vuoto.

Per ulteriore supporto è possibile, inoltre, rivolgersi alla propria Azienda Usl.

Pur essendo uno strumento molto utile, fondamentale per archiviare e recuperare tutte le informazioni e lo stato di salute psicofisico passato e presente di un cittadino, il Fascicolo Sanitario Elettronico contiene, oltre ai dati personali (contatti, delegati) e amministrativi (esenzioni per reddito e patologia), i dati sanitari digitali che fanno gola a chiunque opera in campo sanitario, medico, farmacologico e finanziario. Conoscere, infatti, la storia sanitaria e clinica di popolazione e individui singoli consente l’elaborazione di statistiche per prevedere i bisogni sanitari, medici, clinici e farmacologici ma anche di decidere a chi dare un farmaco, un posto letto, un prestito. Motivo per cui c’è chi non vuole far sapere la propria storia di patologie, problemi psichiatrici, dipendenze da alcol, malattie tumorali. Dati per i quali va garantito il ‘diritto all’oblio’.

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