Analisi Lapam su under 35 e imprese young, Modena nella top10

L’ottima performance dell’occupazione si accompagna alla crescente problematica della difficoltà a trovare le persone da inserire in azienda, giovani compresi: le imprese modenesi faticano a trovare il 46,7% del personale under 30. Oltre al calo della natalità, si aggiunge il fatto che molti ragazzi e ragazze di oggi possono, con facilità sempre maggiore, scegliere di costruire il loro futuro fuori dai confini nazionali

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Stando ai dati, i giovani emiliano-romagnoli hanno il vento in poppa per quanto riguarda l’occupazione. Peccato, però, che a godere delle condizioni favorevoli attuali del mercato del lavoro siano sempre meno under 35: tra quelli “persi” negli ultimi 20 anni e quelli che perderemo nei prossimi 20 se ne contano 81 mila in meno. È quanto emerge da un’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato che ha indagato il mercato del lavoro per i giovani in regione e nella provincia di Modena. Dal post Covid l’occupazione ha registrato una forte ripresa trainata per lo più da donne e giovani. Modena è 10^ tra tutte le province a livello nazionale per miglior tasso di occupazione giovanile registrando un 55,3%.

L’ottima performance dell’occupazione si accompagna alla crescente problematica della difficoltà a trovare le persone da inserire in azienda, giovani compresi: le imprese modenesi faticano a trovare il 46,7% del personale under 30. La stima del costo per le micro e piccole imprese del mismatch connesso alla ricerca dei lavoratori per un periodo di oltre 6 mesi a Modena si aggira sui 277 milioni di euro, l’1,06% del valore aggiunto: un dato che fa della provincia la 7^ a livello nazionale per incidenza sul valore aggiunto. La carenza di personale si traduce in carenza di competenze, condizione che nel tempo potrà andare a ledere il tessuto produttivo e le eccellenze del Made in Italy. Negli ultimi 20 anni a Modena si è registrato un -6,6% di giovani tra i 15 e i 34 anni: questo perché, oltre al calo della natalità, si aggiunge il fatto che molti ragazzi e ragazze di oggi possono, con facilità sempre maggiore, scegliere di costruire il loro futuro fuori dai confini nazionali. Il monitoraggio dei flussi migratori dei giovani laureati tra i 25 e i 39 anni verso altre regioni o paesi resta positivo per l’Emilia-Romagna con Modena che si piazza al 6° posto in Italia come provincia più attrattiva per i laureati.

Capitolo a parte merita il discorso delle imprese giovanili: al 31 dicembre 2023, dato più aggiornato disponibile, sono 5.374 complessivamente le imprese gestite da Under 35 nel modenese. Il 25,1% di queste sono gestite da donne, mentre il 28% del totale sono gestite da stranieri. 1.764, invece, le imprese artigiane giovanili, che rappresentano il 9,1% del totale delle imprese artigiane del territorio.

«Abbiamo il dovere di puntare sui giovani – concludono da Lapam Confartigianato – e di investire nella loro formazione e nel loro futuro. Le micro e piccole imprese del territorio, capendo la difficoltà nel reperire personale, sono anche più attente al welfare dei dipendenti, come ci segnalano i dati. Fattori come la flessibilità, prevista dal 32,5% delle imprese regionali, l’incremento dei salari e lo smart working, solo per citarne alcuni, giocano un ruolo chiave in termini di attrattività. Bisogna poi sostenere quei giovani che vogliono avviare la loro attività di impresa: il fatto che, a livello regionale, sia aumentato il dato delle nuove imprese giovanili negli ultimi 5 anni del 42,5% dà speranza a noi come associazione e a tutto il sistema imprenditoriale».

 

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