Anna Sviridenko, la donna uccisa dal marito a Modena, ha lavorato all’Ospedale di Carpi

La professionista aveva lavorato sei mesi presso la Radiologia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi alla fine dello scorso anno. In reparto è ricordata come una professionista molto capace, preparata e attenta, ed è unanime il dolore e lo sgomento provato nell’apprendere la notizia.

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“L’ho uccisa, il cadavere è nel furgone qui fuori”. Con queste parole, l’ingegnere 48enne Andrea Paltrinieri ha confessato il femminicidio della moglie, la 40enne Anna Sviridenko, dottoressa specializzanda in Radiologia di Unimore, l’Universitа di Modena e Reggio Emilia. Dopo averla uccisa, strangolandola nella sua abitazione alle porte del centro storico di Modena, Paltrinieri è andato, con il cadavere della donna dentro al veicolo, direttamente al comando provinciale dei Carabinieri, in via Pico della Mirandola. In caserma и stato arrestato nella quasi flagranza di reato con l’ipotesi di omicidio volontario aggravato e per questo successivamente portato al carcere Sant’Anna, in attesa dell’udienza di convalida di fronte al Gip.

Anna Sviridenko aveva contatti anche con la città di Carpi. La donna di origini russe ma nata a Innsbruck, dove si era trasferita dopo la separazione dal marito, è infatti stata una specializzanda all’Ospedale Ramazzini. L’Azienda Usl di Modena si unisce al cordoglio per il femminicidio della dottoressa. Il medico in formazione aveva lavorato sei mesi anche presso la Radiologia dell’Ospedale di Carpi, alla fine dello scorso anno. In reparto è ricordata come una professionista molto capace, preparata e attenta, ed è unanime il dolore e lo sgomento provato nell’apprendere la notizia. “Unitamente a tutti i professionisti dell’Azienda USL – dichiara la Direttrice Anna Maria Petrini – condanniamo fermamente il vile atto perpetrato nei confronti di questa professionista così come di ogni donna vittima di violenza. Continueremo a ribadire in tutti i contesti possibili la necessità di un impegno congiunto di tutte le componenti della nostra Comunità per evitare il ripetersi di questi ignobili gesti e promuovere una cultura del dialogo, del rispetto e della non violenza”.

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