Ha una vena creativa innata ma i piedi ben piantati a terra, il giovane cantautore carpigiano Chicco, all’anagrafe Federico Pignatti, diplomato al Liceo Fanti e studente del corso di laurea in Informatica all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Federico, quando e come nasce la tua passione per la musica?
“I miei primi ricordi legati alla musica sono quelli che mi riportano ai viaggi in auto per andare al mare insieme ai miei genitori che mi facevano ascoltare e scoprire il genere rock. Poi, in prima media, ho deciso, supportato sempre dai miei genitori, di iniziare a suonare la batteria nella Scuola di musica Musiké dove, tra l’altro, ho scritto per la mia band dell’epoca la mia prima canzone. Col tempo sono passato ad ascoltare musica di ogni genere, a imparare a suonare altri strumenti e a iniziare a produrre le prime basi strumentali”.
Perché hai scelto come nome d’arte Chicco?
“Chicco è il nome con cui venivo chiamato da bambino e l’ho scelto per ricordarmi di approcciarmi alla musica con quell’autenticità e vulnerabilità che solo i bambini hanno”.
Quali sono i generi musicali che preferisci?
“I generi musicali che attualmente mi piacciono e mi influenzano di più sono l’hip-hop, il soul e il jazz”.
Qual è la genesi del brano ‘Stanco’ e come sei arrivato ad incidere il tuo primo singolo?
“’Stanco’ nasce nel 2022 quando, dopo una delusione in amore, ho sentito il bisogno di raccontare in qualche modo il mio stato d’animo e, in circa tre mesi, ho scritto il testo e composto la musica. Nel 2023 ho iniziato a produrre altri brani, accantonando momentaneamenteo il progetto di ‘Stanco’, un po’ perché sentivo la canzone incompleta e un po’ perché avevo paura di pubblicare un pezzo così personale. A distanza di un anno dalla sua stesura ho incontrato Manuel Arrigoni che, dopo averla ascoltata, mi ha messo in contatto con Luca Zannoni, producer del Music Inside Studio con cui ho instaurato una collaborazione per migliorarne ed affinarne il suono, fino a pubblicarla da indipendente su tutte le piattaforme principali quali Spotify, Apple music, Youtube…”.
Come definiresti il tuo stile musicale?
“Il genere della canzone è difficile da inquadrare e mi piace che sia così, ma posso dire che si pone a metà tra il neo-soul e l’hip-hop anche se le influenze sono varie”.
Ci sono degli artisti a cui ti ispiri?
“Nella realizazionde del brano gli artisti che più mi hanno influenzato sono stati senza dubbio: Mac Miller, Venerus e il producer Jdilla”.
Che progetti hai per il futuro? Magari un disco? Stai lavorando a qualcosa di nuovo?
“Per adesso non ho in programma nessun album perchè voglio riservare la creazione di nuova musica ad un bisogno di esprimermi, ma in futuro spero di potermi dedicare ad un progetto più ampio. Poi una volta costruito un catalogo prenderei in considerazione l’idea di un live”.
Chiara Sorrentino