Sono 54 gli accessi giornalieri medi al Cau ma è prematuro valutarne la ricaduta sul Pronto Soccorso

Ha spalancato le porte lo scorso 10 aprile, con un obiettivo particolarmente ambizioso: alleggerire la pressione sul Pronto Soccorso, assorbendo tutti i codici a bassa complessità. Stiamo parlando del Cau - Centro di assistenza e urgenza inaugurato al piano terra del Ramazzini, proprio accanto alla farmacia ospedaliera. Ma come sta rispondendo la cittadinanza? Il servizio è frequentato? E, soprattutto, il Cau sta centrando lo scopo per cui è nato? Di quanto sono diminuiti gli accessi giornalieri in Pronto Soccorso? A tracciare un primo bilancio dell’attività svolta dal nuovo servizio è la direttrice del Distretto di Carpi, Stefania Ascari.

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Ha ufficialmente spalancato le porte lo scorso 10 aprile, con un obiettivo particolarmente ambizioso: alleggerire la pressione sul Pronto Soccorso, assorbendo tutti i codici (bianchi e verdi) a bassa complessità. Stiamo parlando del Cau – Centro di assistenza e urgenza inaugurato al piano terra del Ramazzini, proprio accanto alla farmacia ospedaliera. Ma come sta rispondendo la cittadinanza? Il servizio è frequentato? Da chi? E, soprattutto, il Cau sta centrando lo scopo per cui è nato? A tracciare un primo bilancio dell’attività svolta dal nuovo servizio è la direttrice del Distretto di Carpi, Stefania Ascari.

Dottoressa, quanti gli accessi medi giornalieri?

“I primi dati dall’apertura a Carpi del nuovo Centro Assistenza e Urgenza sono molto confortanti, dato l’importante numero di accessi, circa 650 da inizio attività per una media giornaliera di 54 (dati al 21 aprile), che si registrano tuttora sia nei giorni feriali che nei festivi”.

Quale la fascia oraria in cui si concentra il maggior numero di pazienti?

“Il più alto afflusso di utenti si verifica solitamente nei giorni feriali, tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio e durante i turni serali – notturni  (soprattutto prima delle 22); nei weekend, sia nelle giornate di sabato che di domenica, l’afflusso è ulteriormente importante, essendosi verificate giornate con oltre 80 persone assistite al CAU”. 

Le patologie più frequenti?

“La piccola traumatologia degli arti, le patologie respiratorie, addominali e dermatologiche sinora hanno rappresentato i bisogni di salute di accesso prevalenti”.

Qual è il tempo medio di attesa? Ricordiamo che la media regionale è di circa 45 minuti. 

“Ad oggi il personale sanitario che lavora nel CAU, debitamente formato nelle settimane precedenti l’inizio delle attività, relativamente alle possibilità di collaborazione sia con i servizi territoriali sia ospedalieri, ha saputo rispondere in modo appropriato alle esigenze della cittadinanza, consentendo di registrare tempi di attesa sovrapponibili alla media Regionale”.

E’ previsto il rafforzamento del numero degli infermieri, dal momento che mi risulta ve ne sia soltanto uno per turno…

“Chiaramente sono tuttora in corso valutazioni approfondite sia sul fabbisogno del personale, che comunque è già stato incrementato sia nei weekend che nelle fasce di maggiore afflusso dei giorni feriali, sia sui percorsi, finalizzati a garantire alla comunità di Carpi un servizio efficiente anche durante la stagione autunnale e invernale, notoriamente periodi ad elevata prevalenza di patologia”.

Di quanto sono diminuiti in termini assoluti e percentuali gli accessi giornalieri in Pronto Soccorso? La pressione si sta alleggerendo?

“Sui dati del PS è ancora prematuro fare una valutazione ma posso dire che sono continui la collaborazione e il confronto con il Pronto Soccorso, così come con la rete dei Medici di Medicina Generale, con la Centrale Opertiva Territoriale e i Servizi Territoriali, con i quali sono in essere protocolli operativi condivisi sin dall’inizio dell’attività, oltre alla valutazione costante dell’appropriatezza degli accessi a entrambi i Servizi, per dar corso a opportunità di miglioramento e facilitazione dei percorsi dedicati ai cittadini”.

Jessica Bianchi 

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