Quale futuro per il distretto della moda?

Il comparto moda registra un -32% per quanto riguarda le esportazioni dei prodotti made in Modena nel 2023 rispetto al 2022 e anche per quanto riguarda occupazione e ore di cassa integrazione la situazione del distretto fa riflettere: sul fronte occupati rispetto al 2021 nel 2024 la variazione è pari al -12% e nei primi due mesi di quest’anno (ultimo dato disponibile) sono state autorizzate circa 150mila ore di cassa integrazione ordinaria, quasi cinque volte il numero autorizzato nello stesso periodo del 2023.

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È stata la Sala dei Cimieri a Carpi la location che ha ospitato un confronto voluto da Lapam Confartigianato e CNA Federmoda con alcuni parlamentari e diversi consiglieri regionali per riflettere sul comparto moda. All’incontro hanno partecipato Maria Gloria Trevisani, presidente unione Federmoda CNA Modena, Roberto Guaitoli, presidente Lapam Confartigianato Moda e presidente nazionale Confartigianato Abbigliamento, Tamara Gualandi, presidente CNA Carpi e vice presidente provinciale e regionale CNA e Federico Poletti, presidente Federazione Moda Confartigianato Emilia-Romagna.

I parlamentari presenti erano l’On. Ascari Stefania (M5S) e l’On. Daniela Dondi (FDI), mentre i consiglieri presenti erano Stefano Bargi (Lega) Maura Catellani (Lega), Palma Costi (PD), Luca Cuoghi (FDI), Giulia Pigoni (Italia Viva) e Luca Sabattini (PD).

Il meeting, che ha visto la presenza anche della vice sindaca di Carpi Stefania Gasparini, aveva l’obiettivo di creare un momento costruttivo per ragionare su un distretto, come quello della moda, che rappresenta un’eccellenza del Made in Italy: un settore capace di generare un export di 7,7 miliardi di euro all’anno e risultando essere la terza filiera in Emilia-Romagna. Il comparto moda però registra un -32% per quanto riguarda le esportazioni dei prodotti made in Modena nel 2023 rispetto al 2022 e anche per quanto riguarda occupazione e ore di cassa integrazione la situazione del distretto fa riflettere: sul fronte occupati rispetto al 2021 nel 2024 la variazione è pari al -12% e nei primi due mesi di quest’anno (ultimo dato disponibile) sono state autorizzate circa 150 mila ore di cassa integrazione ordinaria, quasi cinque volte il numero autorizzato nello stesso periodo del 2023.

Durante il confronto libero e spontaneo, da parte dei rappresentanti politici presenti sono emerse alcune proposte, quali rivolgersi agli organi di competenza a livello regionale per soluzioni a breve termine, mettere in campo progetti concreti per la formazione e bandi per fornire contributi. Da entrambe le parti si è convenuto come sia necessaria anche una sburocratizzazione per rendere più agevole ed efficace l’accesso a misure che possano contribuire a investire e migliorare il business e la competitività sul mercato nazionale e internazionale dell’impresa.

“Un incontro sicuramente interessante – dichiara Roberto Guaitoli, presidente Lapam Confartigianato Moda e presidente nazionale Confartigianato Abbigliamento –, siamo riusciti a unire i rappresentanti politici sia nazionali che regionali insieme ai corpi intermedi. È un aspetto importante perché quando si formano questi punti di incontro e di visioni è il momento in cui possono nascere opportunità, che sono quelle di cui il nostro settore ha bisogno visto il contesto di difficoltà che sta incontrando in questa fase storica”.

“L’auspicio – aggiunge Maria Gloria Trevisani, presidente Unione Federmoda CNA Modena – è che a questo incontro possano seguirne altri. Grazie alle sollecitazioni e allo scambio di vedute che abbiamo avuto in questa giornata di confronto, ne usciamo consapevoli di avere gli strumenti per invertire un trend negativo. Ci auguriamo che le proposte emerse possano essere la continuazione di un processo che si può svolgere insieme per cercare di risolvere i problemi del nostro settore”.

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