Era il 7 febbraio 2023 quando due uomini, intorno alle 13,30, sono entrati indossando delle mascherine FFP2, nella filiale di viale Manzoni della Banca SanFelice 1893 fingendosi clienti ma, una volta dentro, armati di cutter hanno intimato alle due dipendenti alla cassa e ai tre clienti presenti di seguirli. I quattro erano poi stati rinchiusi in un locale attiguo per dare il tempo ai malviventi di mettere mano al denaro presente nelle casse, circa 17mila euro, prima di darsi alla fuga a bordo di un’auto che li stava attendendo.
(Per info: https://temponews.it/2023/02/07/rapina-a-mano-armata-alla-banca-sanfelice-1893-di-viale-manzoni/)
Questa mattina la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Modena, su richiesta della Procura, nei confronti di 5 cittadini tutti di origine campana e della misura di obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per un altro italiano, tutti indiziati di concorso nella rapina aggravata alla filiale di viale Manzoni della Banca SanFelice 1893. Decisiva nell’attività di indagine condotta dalla Squadra mobile e dal commissariato di Polizia di Stato di Carpi l’analisi delle telecamere comunali dei transiti cittadini e autostradali e quella del traffico telefonico. Gl indagati si sono avvalsi di schede telefoniche usate esclusivamente per commettere il reato. Altrettanto fondamentali sono state poi le dichiarazioni rese da alcuni indagati in sede di interrogatorio.
Gli indagati hanno preso parte a vario titolo alla rapina: oltre ai due esecutori materiali, uno è indiziato di aver partecipato alle fasi organizzative ed esecutive effettuando un sopralluogo preventivo e svolgendo il ruolo di autista per permettere la fuga ai due rapitori; un altro per aver fatto il palo durante la rapina, un quinto uomo ha invece mantenuto i contatti coi cosiddetti trasferisti e il sesto indagato, ovvero il gestore di una società di noleggio auto che ha fornito supporto logistico e gli automezzi, intestando i contratti di noleggio a persone fittizie.
Tre dei cinque si trovavano già presso la Casa circondariale di Napoli, mentre gli altri due sono stati rintracciati nelle province di Siena e Ravenna. Il destinatario della misura di presentazione alla Polizia Giudiziaria è stato invece pizzicato a Napoli.