Apre a Carpi il Centro di assistenza e urgenza, dove medicina territoriale e specialisti ospedalieri si incontrano

Apre ufficialmente domani, mercoledì 10 aprile, il Cau - Centro di assistenza e urgenza, servizio posto al piano terra del Ramazzini, di fianco alla farmacia ospedaliera e che si rivolge a tutti quei cittadini che, spiega la responsabile Cinzia Minozzi, “oggi si rivolgono al proprio medico di Medicina Generale o al Pronto Soccorso”. Codici di bassa priorità, ovvero bianchi e verdi, che d’ora in poi, dalle 8 alle 24, potranno trovare qui una risposta tempestiva: piccoli traumi a mani a piedi, problemi addominali, febbre, vertigini, un corpo estraneo in un occhio, mal di gola… A operarvi saranno specializzandi e medici della continuità assistenziale.

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Apre ufficialmente domani, mercoledì 10 aprile, il Cau – Centro di assistenza e urgenza, servizio posto al piano terra del Ramazzini, di fianco alla farmacia ospedaliera (ingresso da via Molinari) e che si rivolge a tutti quei cittadini che, spiega la responsabile Cinzia Minozzi, “oggi si rivolgono al proprio medico di Medicina Generale o al Pronto Soccorso”. Codici di bassa priorità, ovvero bianchi e verdi, che d’ora in poi, dalle 8 alle 24, potranno trovare qui una risposta tempestiva: “urgenze differibili e non emergenziali come, ad esempio, piccoli traumi a mani a piedi, problemi addominali, febbre, vertigini, un corpo estraneo in un occhio, mal di gola… insomma – prosegue Minozzi – problematiche che possono essere risolte anche dal medico di famiglia ma che al Cau potranno trovare riscontro attraverso indagini strumentali e diagnostiche”. 

Ma in considerazione della scarsità di medici, chi opererà all’interno di questo nuovo servizio? Chi è stato arruolato per prestare assistenza ai pazienti? 

“Al Cau – sottolinea la responsabile Minozzi – vi sarà una rotazione tra medici specializzandi e medici della continuità assistenziale. Il Cau ha di fatto assorbito i medici della guardia medica che attualmente operano dalle 20 alle 24. Resta poi attivo il servizio di continuità assistenziale durante la notte per le visite domiciliari”.

Perfetto mix “tra medicina territoriale e specialisti ospedalieri”, lo ha definito la direttrice generale dell’Ausl di Modena Anna Maria Petrini, il Cau si pone un duplice e ambizioso obiettivo: abbassare la pressione sul Pronto Soccorso, limitando gli accessi impropri, ovvero quelli a bassa complessità e, al contempo, irrobustire le cure primarie territoriali.

“Nutriamo grandi aspettative in tal senso poiché a differenza degli altri tre centri aperti in provincia di Modena, ovvero Finale Emilia, Castelfranco e Fanano, quello di Carpi è logisticamente molto vicino al Pronto Soccorso”, conclude Minozzi. “Laddove sono stati attivati – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini – i Cau hanno drenato gli accessi in Ps del 20-30%. Rappresentano un tassello fondamentale per offrire una risposta a tutti i casi non gravi ma che necessitano di una presa in carico veloce, dalla diagnosi alla terapia. Ovviamente il Cau non sostituisce il Pronto Soccorso: in caso di dolore toracico o di un sintomo importante occorre sempre contattare il 118”. Un servizio, ha aggiunto l’assessore alle politiche sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari, “che rappresenta un miglioramento sostanziale per i cittadini e la loro salute. Un plus che si aggiunge a un altro grande investimento, ovvero l’ampliamento del Pronto Soccorso. Nel tempo che ci separa dall’attuazione del nuovo ospedale è infatti fondamentale continuare a manutenere il Ramazzini affinché continui a dare risposte efficaci ai bisogni di salute della cittadinanza”.

Il Centro di assistenza e urgenza di Carpi – che si compone di una sala d’attesa, tre ambulatori e una sala di osservazione – è il 32esimo in Emilia Romagna. Strutture che, ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, rappresentano un unicum in questo Paese: “una sperimentazione che stiamo portando avanti da soli, con risorse nostre, senza alcun sostegno da parte del Governo. Esperienze a cui l’Italia guarda per prendere esempio”. Il tempo ci dirà se gli obiettivi verranno centrati.

Jessica Bianchi