Liste d’attesa, il caso di Modena e Carpi finisce nella trasmissione Fuori dal Coro

La puntata del 3 aprile di Fuori dal Coro ha evidenziato la “problematica delle agende chiuse nelle aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna, denunciando anche il caso di Carpi e Modena. Questa situazione riguarda l'impossibilità di prenotare prestazioni specialistiche” spiegano consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi e Giulio Bonzanini segretario Lega di Carpi.

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La puntata del 3 aprile della trasmissione Fuori dal Coro di Rete4 ha evidenziato la “problematica delle agende chiuse nelle aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, denunciando anche il caso di Carpi e Modena. Questa situazione riguarda l’impossibilità di prenotare prestazioni specialistiche. Un fenomeno che, purtroppo, coinvolge tutte le aziende sanitarie della regione, una questione che abbiamo cercato di denunciare da tempo”. Lo hanno detto il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi e Giulio Bonzanini segretario Lega di Carpi. “La direzione sanitaria dell’Ausl di Modena – hanno aggiunto – non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulle ragioni per cui non è possibile prenotare visite specialistiche o esami. A Carpi, nei centri di prenotazione, gli addetti si sono trincerati dietro a questioni burocratiche che non rendono possibile effettuare prenotazioni nemmeno per i mesi a venire perchè le agende non sono disponibili”. Bargi e Bonzanini ricordano che la Lega ha “presentato oltre due anni fa un progetto di legge che chiedeva di garantire sempre la presa in carico del paziente. Questo progetto è stato bocciato, nonostante proponesse soluzioni per un diritto fondamentale dei cittadini, che non dovrebbero sentirsi dire di “riprovare più avanti” quando cercano di prenotare una visita. La battaglia della Lega è però continuata: “Nonostante il rifiuto iniziale – hanno aggiunto Bargi e Bonzanini – siamo riusciti a far approvare dal Consiglio regionale un atto di indirizzo che impegna la Giunta a introdurre le cosiddette agende di presa in carico, ovvero agende parallele che garantiscano la presa in carico del paziente mettendo così fine al fenomeno delle agende chiuse. Le agende chiuse creano un esercito di persone che, non essendo registrate nel sistema, distorcono i dati di monitoraggio pubblicati online, per questo è fondamentale contrastarlo. Il Direttore Generale dell’assessorato alla sanità, l’ingegner Baldino, aveva promesso l’inserimento di queste agende di presa in carico tra gli obiettivi annuali delle aziende sanitarie regionali, promessa che ad oggi non abbiamo visto concretizzarsi. Speriamo quindi che questa tematica venga affrontata al più presto” hanno concluso i leghisti Bargi e Bonzanini.

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