Torna Amarcord al Cafè

Prende avvio venerdì 5 aprile a Limidi un nuovo ciclo di incontri di Amarcord al Cafè, l’iniziativa promossa dai Servizi sociali dell’Unione delle Terre d’Argine e dal Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer (G.A.F.A.). Nei confortevoli ambienti del centro sociale Ornello Pederzoli di via Papotti 18, nella fascia oraria mattutina dalle 9.30 alle 11.30, i familiari e i malati di demenza vengono accolti per trascorrere un paio d’ore in attività mirate e qualificanti.

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Annalena Ragazzoni, presidente di Gafa

Prende avvio venerdì 5 aprile a Limidi un nuovo ciclo di incontri di Amarcord al Cafè, l’iniziativa promossa dai Servizi sociali dell’Unione delle Terre d’Argine e dal Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer (G.A.F.A.). Nei confortevoli ambienti del centro sociale Ornello Pederzoli di via Papotti 18, nella fascia oraria mattutina dalle 9.30 alle 11.30, i familiari e i malati di demenza vengono accolti per trascorrere un paio d’ore in attività mirate e qualificanti. Le prossime date nella primavera 2024 sono le seguenti: 19 aprile, 10, 17 e 24 maggio, 7 e 14 giugno, sempre di venerdì mattina, nell’orario indicato. La partecipazione è libera e gratuita.

Come si svolge l’attività proposta? La mattina inizia con una colazione consumata insieme al bar. Successivamente gli anziani vengono coinvolti in attività di stimolazione cognitiva, gioco, canto o ballo condotte da una terapista della riabilitazione psichiatrica con il supporto dei volontari GAFA. Nello stesso tempo ai familiari viene offerto uno spazio informativo e di ascolto condotto da una psicologa e da una assistente sociale nel quale condividere le difficoltà e le fatiche che stanno affrontando, approfondire la conoscenza della malattia e apprendere strategie concrete per la gestione dei malati.

In caso di necessità è disponibile un servizio di trasporto dedicato.

Amarcòrd al Cafè è un concreto esempio di collaborazione tra i servizi territoriali e il mondo del volontariato e prova a rispondere al continuo aumento del numero di persone con disturbi cognitivi, soprattutto in età anziana. È un progetto che vuole andare incontro non solo ai malati – che grazie alla socializzazione e ad attività ad hoc possono rallentare il decorso della malattia – ma anche ai familiari di questi, sui quali spesso l’impatto della patologia è molto forte. Per questo vengono previste attività che coinvolgono sia familiari e malati insieme, che attività in gruppi differenti, in cui i malati vengono assistiti da un terapista e i familiari da uno psicologo.

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