Cent’anni di rettitudine è il libro che sarà presentato martedì 19 marzo, alle 21, all’auditorium Loria, primo appuntamento del ciclo E’ successo un ’46, organizzato dal Comune: gli anni e la rettitudine del titolo sono quelli di Germano Nicolini, il comandante partigiano Diavolo, cui è dedicato il volume scritto da suo figlio Fausto con Massimo Storchi, dell’Istoreco di Reggio Emilia. Insieme a loro, per parlare del personaggio e della sua drammatica vicenda, anche il sindaco Alberto Bellelli, che con Germano Nicolini aveva sviluppato un amicizia culminata nell’invito a celebrare il 25 aprile 2017 a Carpi insieme al Presidente della Repubblica Mattarella, e proseguita sino alla morte, avvenuta nell’ottobre 2020, quando il Diavolo stava per compiere 101 anni. Ex-capitano dell’Esercito ed eroe della Resistenza reggiana, cattolico e comunista, Nicolini fu arrestato nel marzo 1947, pochi mesi dopo l’elezione a sindaco di Correggio, con l’accusa terribile di aver assassinato il 18 giugno 1946 don Umberto Pessina, parroco di San Martino Piccolo. Poiché dimostrò subito che quella sera era altrove, l’imputazione fu mutata da esecutore a mandante: un complotto politico-giudiziario che contro ogni evidenza lo vedrà condannato a 22 anni di carcere, insieme a due partigiani innocenti come lui, grazie a false prove ottenute anche torturando dei malcapitati, e nonostante la confessione di due veri colpevoli, condannati invece per autocalunnia. Una vicenda che coinvolse il vescovo di Reggio Socche, il Pci locale e nazionale, Carabinieri e magistrati: contro tale incubo, paragonato al caso Dreyfus di fine ‘800, Nicolini combatté quasi 50 anni, ottenendo la revisione e l’assoluzione nel 1994, con la riabilitazione civile e militare.
Cent’anni di rettitudine – La storia del Comandante Diavolo e del processo don Pessina (Gaspari Editore, 2023), riprende e ingloba Nessuno vuole la verità, corposo memoriale curato dallo stesso Germano Nicolini nel 1993, e lo aggiorna con quanto avvenuto in questi 30 anni: la giustizia infine avuta, il ritorno alla vita pubblica, una vecchiaia di riconoscimenti e soddisfazioni. La prefazione è di chi difese il Diavolo nel processo di revisione, l’avvocato Giuliano Pisapia, poi deputato e Sindaco di Milano, figlio dell’avvocato e giurista Gian Domenico Pisapia (1915-1995), che firmò la prefazione nel ’93.
Gli incontri E’ successo un ’46, condotti dal giornalista Fabrizio Piccinini, si tengono alla Loria’ in collaborazione con La Fenice di via Mazzini: ore 21, ingresso libero.