Sono salvi i 57 asinelli di San Possidonio finiti all’asta dopo il fallimento della società “Daniele Quattro” di Daniele Campagnoli, il proprietario che per quarant’anni li ha accuditi con amore. Per evitare che finissero al macello vi è stata una vera e propria mobilitazione popolare e l’esito dell’asta dell’ieri, 5 marzo, per gli asinelli rappresenta un clamoroso happy end. Ad aggiudicarsi gli animali è stata l’associazione Horse Angels che nelle settimane scorse aveva lanciato una sottoscrizione e una raccolta fondi online grazie alla quale è stata raggiunta quota 57mila euro.
“Grazie a tutti voi per il sostegno, abbiamo riscattato gli asinelli di San Possidonio, alla cifra di 33mila euro, 40.326 euro con tasse e oneri, da saldare entro l’8 di marzo. Continuate a sostenere gli asinelli, magari con l’adozione a distanza… Un doveroso grazie a tutte le associazioni animaliste e testate giornalistiche che hanno sostenuto la nostra raccolta fondi per poter partecipare all’asta condividendola sui loro profili. E a tutte quelle che hanno promesso di continuare a sostenere il progetto che seguirà, per poter rendere sostenibile la vita degli asinelli di San Possidonio” si legge sul profilo Facebook di Horse Angels.
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che ha dato la notizia di tale assurda procedura, si rallegra per questo lieto fine, ma ribadisce come sia inaccettabile che esseri senzienti finiscano all’asta tra automobili, biciclette, banconi industriali e merci varie. “Quella dell’asta di animali è una procedura amministrativa non etica nella quale gli animali sono considerati meri oggetti. In questo, la legislazione italiana è molto lontana dal recepimento del Trattato di Lisbona del 2007, che tutela gli animali in quanto esseri senzienti. Gli asinelli di San Possidonio potranno vivere tutelati e circondati da cure e amore e, come spiega Horse Angels, potranno essere anche adottati a distanza per garantire loro una vita sicura e dignitosa”.